Era da mesi che le Forze dell’Ordine indagavano e ieri una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali ha permesso alla squadra di Polizia di Cassino di far scattare le manette per 18 persone, accusate di reati differenti ma tutti riconducibili all’associazione a delinquere. Tra le figure che spiccano tra gli indagati vi è anche Antonella D’Agostino, moglie del famoso boss della camorra, detenuto da qualche tempo, Renato Vallanzasca.
Due sono principalmente gli affari loschi che avrebbero consentito alla Squadra antimafia di Napoli gli arresti: il primo concernente l’acquisizione di quote di una struttura alberghiera in crisi a Mondragone; il secondo si sviluppa attorno allo smercio di mozzarelle nel comune di Milano, copertura per il riciclaggio di denaro.
Il secondo affare invece coinvolge Renato Vallanzasca nei mesi di aprile e maggio di quest’anno. Infatti è questo il periodo in cui l’ex boss ora detenuto si sarebbe avvalso di permessi lavorativi per uscire dal carcere e lavorare in un negozio a Sarnico (BG). Durante l’assenza dal carcere, però, molte intercettazioni telefoniche dicevano che egli si sarebbe mosso per ricercare uno spazio commerciale a Milano dove aprire un’attività commerciale di vendita di mozzarelle, gestita dall’amico Italo Zona, ora in manette. Gli estratti registrati dalla polizia confermano anche l’ipotesi che Vallanzasca si sia effettivamente allontanato dal lavoro per recarsi a Mondragone, infatti in una conversazione con Zona dice: “Renà – dice Italo Zona a Renato Vallanzasca – mettiamo una cosa in piedi insieme lassù… mettiamo un grosso centro di smistamento di mozzarelle… una bella piattaforma… io ti mando tutti i giorni le mozzarelle!” E ancora, “Se è come quella che mi avete fatto magiare giù…“.
Le parole dell’ex boss non lasciano dubbi, avrebbe effettivamente violato le prescrizioni per recarsi a Mondragone per assaggiare le mozzarelle in questione.