La paura della solitudine ci allontana dal vero amore

Dall’Università di Toronto si dilaga la notizia che l’ansia di rimanere da soli colpisce allo stesso modo donne e uomini.

Gli psicologi e i ricercatori di questa università hanno condotto uno studio, pubblicato sul Journal of Personality and Social Pshichology, su 153 single e hanno così smascherato il luogo comune per cui sarebbero le donne a non voler restare sole.

L’ansia colpisce entrambi i sessi quindi; i ricercatori hanno stilato le paure più comuni dei single afflitti dalla solitudine: se lei pensa soprattutto “ho paura di restare sola da vecchia”, lui invece dice: “alle volte sento che tutti hanno una relazione tranne me”. Sia uomini che donne dichiarano poi: “penso che sia troppo tardi per avere una relazione”, “mi viene l’ansia a pensare che sarò single per sempre”, “devo trovare un partner prima che sia tardi per avere e crescere figli”, “sto diventando vecchio e sarà sempre più difficile trovare qualcuno”, “se non mi sposerò mai avrò una vita solitaria”. Alla donna, infine, preoccupa anche il giudizio altrui e dichiara “come mi giudicheranno gli altri se resto sola troppo tempo?”.

Stephanie Spielmann, che ha diretto lo studio, spiega che “le persone con una forte paura di restare single sono più portate a fare scelte sbagliate nelle relazioni di coppia, scelgono il partner non adatto e restano infelici . L’ansia svolge un ruolo chiave nelle future relazioni ad alto rischio di instabilità perché decise sulla scia delle proprie paure. La paura della solitudine è una esperienza dolorosa sia per gli uomini che le donne, infelici allo stesso modo”.

Da tutto ciò si capisce come la paura di restare single faccia scegliere il partner sbagliato e rimandi all’infinito l’incontro giusto, quello romantico e duraturo; col principe azzurro o con la donna dei sogni.

Non sempre le azioni derivanti dalla paura e dalle emozioni sono quelle giuste, molte volte bisogna seguire il proprio cuore, scollegando il cervello. Solo così si possono rincorrere e realizzare i sogni.

Alla fine è molto meglio un “vissero felici e contenti” che “passami la Nutella che sono triste”.

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