Il vinile, un simbolo che affascina le nuove generazioni

Il 2013 è stato definito l’anno del vinile, con un ritorno in grande stile del disco nero. Non più un mercato per appassionati e nostalgici di nicchia ma un vero e proprio commercio che fa dell’Italia la settima potenza mondiale e la quarta in Europa nella vendita del vinile con un incremento del 53% rispetto ad un mercato del supporto fisico che subisce nel primo semestre 2013 un calo del 13% secondo i dati della F.I.M.I. (Federazione Industria Musicale Italiana).

Seppur incontestabile che il mercato discografico è al momento trascinato dal download digitale e dallo streaming (In Italia è cresciuto del 7%), il vinile è una goccia in un mare che però fa riflettere, soprattutto perché a fronte di un’analisi del consumatore, si è scoperto che l’acquirente del vinile è un under 35, giovani e giovanissimi che hanno il loro primo approccio con il rumore della puntina sul disco nero.

A trascinare molti nel mondo del disco nero certamente le tante iniziative, dalla più famosa, il Record Store Day, che dato il successo che ottiene ogni hanno, dal 2012 raddoppia per il Black Friday a quelle locali come la Vinilmania tutta italiana che si svolge a Milano.

Importanti sono anche le iniziative degli artisti e delle loro case discografiche che da qualche tempo, oltre a ripubblicare in versione vinile vecchi dischi, lo fanno anche con i nuovi album come nel caso degli U2 (la splendida “Ordinary Love” in onore del Presidente Mandela), dei Daft Punk con “Random Access Memories” come più venduto del 2013 e David Bowie che quest’anno ha pubblicato ben tre vinili in occasione del Record Store Day.

Un tema molto dibattuto tra i nostalgici del vinile e chi senza rimpianti è passato alla musica digitale; eppure se nessuno ambisce tornare alla “musicassetta” simbolo degli anni Novanta, per molti il vinile è necessario per ascoltare buona musica. La tecnologia ha fatto passi da gigante e per le nuove generazioni è impensabile spostarsi senza la propria playlist in tasca ma, anche per i più giovani, resta il fascino di capire cosa significasse negli anni Ottanta ascoltare un brano dei Rolling Stone su quell’affascinante e misterioso disco nero, simbolo di un’epoca che forse del tutto scomparsa non è.

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