In Inghilterra arriva la banconota del futuro

Tempo di spending review anche per le banconote. Arriva anche in Inghilterra la banconota del futuro: in platica.

Prodotta con un polipropilene sottile, trasparente e flessibile, si è dimostrata più duratura rispetto alle tradizionali banconote di carta. Le nuove banconote infatti dureranno almeno sei anni, due volte e mezzo in più delle normali banconote cartacee, permettendo un risparmio di circa 100 milioni di sterline in dieci anni.

Le nuove banconote saranno fondamentalmente uguali alle precedenti solo leggermente più piccole, ma manterranno un’impostazione grafica simile, con il ritratto della regina Elisabetta II del 1990 e il volto di un personaggio storico dall’altro lato.

A partire dal 2016, la prima banconota che utilizzerà la nuova tecnologia sarà quella da cinque sterline e verrà emessa con l’immagine di Winston Churchill. Seguita poi l’anno successivo dalla banconota da dieci sterline con il volto della grande scrittrice Jane Austen. Questo rappresenterà una seconda, importante novità. Sarà la prima volta che l’immagine di una donna, non considerando la Regina, compare su una banconota del Regno.

La fine di una tradizione che dura dal 1694 è stata annunciata dal governatore della Banca centrale inglese Mark Carney. Il quale ha anche spiegato come la nuova tecnologia permette l’inserimento di “finestre” trasparenti studiate per rendere piú difficile la contraffazione. Senza contare che il nuovo materiale con cui saranno prodotte le banconote permette anche di mettere le stesse banconote in lavatrice e nell’asciugatrice, anche se non sarebbe consigliabile stirarli.

La decisione di attuare questa svolta è stata presa dopo aver consultato i cittadini brittannici, che si sono espressi in modo favorevole, esprimendo dubbi solo sul fatto che il nuovo aspetto delle banconote le fa sembrare finte.

Il cambio di passo della Gran Bretagna non è certo il primo in ordine cronologico: venti Paesi al mondo hanno già adottato le banconote di plastica, prima tra tutte l’Australia nel 1988 e poi anche il Canada, Israele, Canada, Vietnam e, in Europa, Romania.

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