FlatClub è la versione per studenti di Airbnb

Trova un alloggio. Affitta da persone reali in 34.000 città e 192 paesi in tutto il mondo” dice la homepage di Airbnb, il sito web che mette in contatto albergatori non professionisti e viaggiatori fai da te.
Airbnb non è l’unico a offrire un servizio simile: Couchsurfing, infatti, è altrettanto famoso, poi ci sono anche competitor minori quali Wimdu, 9flats, iStopOver e Roomarama. Ma tutti questi sono dedicati a viaggiatori con lo zaino in spalla, turisti che vogliono evitare alberghi e solo una piccolissima percentuale dei proprietari è disposta ad affittare stanze a studenti universitari.

Così nel 2010 Nitzan Yudan e Tomer Kalish, laureati della London Business School, hanno fondato FlatClub allo scopo di creare una comunità di proprietari di case e studenti universitari in tutto il mondo. Il progetto si è presto diffuso dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, e ad oggi conta 50.000 membri tra cui studenti iscritti ed ex studenti delle più famose ed importanti istituzioni universitarie al mondo: London School of Economics, London Business School, King’s College e New York University.

L’iscrizione degli studenti può avvenire solo per mezzo dell’indirizzo email universitario, l’unico modo per diventare membri verificati e per provare di essere persone affidabili a cui affittare la stanza in tutta serenità. Gli affittuari dal canto loro possono decidere di mostrare il loro annuncio solo a studenti di determinate università.
In tutto questo traffico di annunci e traslochi, FlatClub guadagna il 6-15% del prezzo di trattativa, un addebito, tuttavia, che fa pagare solo al futuro inquilino e non all’affittuario.

Il social network di affitti ha destato tanto interesse da meritarsi, poche settimane fa, 1,5 milioni di dollari da un gruppo di interessati al progetto tra cui InterCapital, Jeremy Coller del Coller Capital, David Wolfe del Brandjourney e il professor Eli Talmor del London Business School.
I fondatori di FlatClub hanno deciso che l’investimento ricevuto verrà utilizzato principalmente per aumentare l’offerta di stanze e appartamenti da 10 mila a 30 mila, e per costruire una nuova piattaforma da lanciare in Europa.

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