Wellness organizzativo: il benessere del dipendente è per il bene dell’azienda

Non è importante il lavoro di per sè, ma come il dipendente si trova sul luogo di lavoro. Questo è l’obiettivo che molte aziende si sono fissate: cercare di rendere piacevole la situazione lavorativa per il dipendente, aiutandolo qualora avesse bisogno, dal proprio benessere personale all’agevolazione economica per gli studi dei figli.

Wellness organizzativo è il nome dato per descrivere le aziende che “coccolano” i propri dipendenti. Si basa sull’importanza della soddisfazione e valorizzazione dell’individuo, che, sentendosi apprezzato, con un’azienda che concorre a venire incontro ad ogni sua esigenza, tende a lavorare meglio. Tutto ciò permette all’azienda stessa di essere maggiormente competitiva e di ottenere profitti più alti, in quanto consapevole di non avere solo dei dipendenti, ma delle persone reali, che condividono gli ideali con l’azienda stessa.

Mattel è stato uno dei casi più eclatanti di wellness organizzativo. Nel 2012 ha inaugurato un programma per la salute e il benessere dei propri dipendenti, “Mattel per te“. Questa iniziativa, consente il venerdì pomeriggio libero per dedicarsi alla famiglia o alle commissioni in sospeso. Un servizio chiamato “Mattel pony”, prevede che una specie di fattorino sia addetto alla consegna di farmaci in azienda e la “wellness room” permette ai dipendenti di rilassarsi con musiche soft . “Mattel per te” prevede anche il “wellness day“, un giorno al mese dedicato al benessere fisico, e il “wellness training”, un allenamento con uno specialista per migliorare la qualità della vita. A tutto ciò si aggiunge la possibilità di consumare mele e caffè gratis tutti i giorni in ufficio e gli aiuti economici che Mattel stanzia per aiutare i propri dipendenti, dall’acquisto dell’abbonamento ATM ai contribuiti per l’asilo dei figli.

Mattel non è l’unica che ha agito in questa direzione. Google è famosa per essere una delle migliori aziende in cui lavorare. Questa nomea non è dovuta solo agli alti compensi e al valore che Big G da alle opinioni personali, Google tiene anche un’alta considerazione delle donne: è una delle poche aziende americane che concede cinque mesi di maternità pagata e trova sempre un modo per ringraziare i propri dipendenti. A Natale, ad esempio, ha regalato il Nexus 7 ai suoi lavoratori.

A fare i regali ai dipendenti è molto brava anche la Apple, che giusto per questo Natale ha confezionato per i suoi commessi dell’Apple Care una giacca a vento con il famoso marchio della mela morsicata, una penna e un agenda rivestita in pelle. Non dimentichiamo poi l’italianissima Tod’s, diretta dalla famiglia Della Valle, che oltre a offrire una palestra e l’asilo nido per i dipendenti e i propri figli, stanzia 1400 euro lordi l’anno in più rispetto allo stipendio.

Molti sono i casi di cui bisognerebbe parlare fra le eccellenze italiane. Da Fiat e le mense trasformate in ristoranti a Technogym, che ha creato un’area apposta per dimostrare che facendo attività fisica il dipendente vive di più e meglio. Luxottica finanzia le spese sanitarie, offre aiuti economici alle famiglie e mezzi di trasporto gratis. Brunello Cuccinelli distribuisce l’utile di fine anno con i suoi dipendenti.

Sempre più aziende, cercano la fuga dalla crisi proprio puntando sui propri dipendenti, creando un vantaggio competitivo non indifferente. Avere lavoratori che pensano e ragionano come chi l’azienda l’ha creata e la dirige, rende il lavoro più facile per entrambi, dipendenti e vertici. Inserire la costante “benessere” all’interno di un’azienda non è una perdita di soldi e tempo, ma un modo per garantirsi lavoratori fedeli e un profitto sul lungo periodo, che di questi tempi non è da sottovalutare.

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