2013, epilogo di un anno fuori dal comune

L’anno dei due papi: già solo con questa notizia il 2013 si era aperto con un evento mai accaduto nella storia contemporanea. Pochi papi prima di Benedetto XVI avevano rassegnato le proprie dimissioni, dopotutto.
Di sicuro, però, nessuno di loro era stato fotografato raccolto in preghiera al fianco del successore. Un evento così straordinario che resterà nei ricordi di tutto il mondo.
Ma l’anno che si è appena concluso si ricorderà anche per altri avvenimenti importanti.

Gli inglesi lo ricorderanno come l’anno in cui hanno perso Margaret Thatcher e salutato il Royal Baby, George di Cambridge. Gli americani, come l’anno del ciclone di Oklahoma City e di Bill De Blasio sindaco di New York, ma anche come l’anno dell’imbarazzante Obamacare e delle armi chimiche in Siria.

Gli egiziani ricorderanno il 2013 per il colpo di stato di luglio: dall’arresto di Morsi e dei leader dei Fratelli Musulmani alla strage della moschea di Rabaa al-Adawiya e di Nasr City, contro il sit-in dei Fratelli Musulmani (638 i morti accertati). Il 2013 sarà l’anno del coprifuoco e dello stato di emergenza.
I turchi ricorderanno le proteste del Parco Gezi, quando la violenza della polizia ha rivelato al mondo la vera stoffa di Erdoğan.
Di certo, invece, il 2013 non verrà ricordato dai siriani come l’anno della fine delle ostilità; piuttosto è stato l’anno delle armi chimiche.

Per la Spagna il 2013 è stato l’anno dello shock dopo il deragliamento del treno a Santiago di Compostela, per la Russia il meteorite esploso a febbraio e gli attentati degli ultimi giorni a Volgograd. Per le Filippine è stata la devastazione del tifone Haiyan.

Gli italiani, invece, cosa ricorderanno?
Il 2013 è stato un anno di svolte: quella generazionale, sulla cui onda Letta conferma la sua fiducia nell’anno venturo, è stata solo l’ultima. Anzi, si potrebbe piuttosto parlare di una conseguenza degli avvenimenti accaduti durante l’anno appena passato, avvenimenti che hanno lasciato il Paese a bocca aperta.

È cominciato tutto con le elezioni politiche di febbraio: le elezioni di Grillo. Mai un movimento così eterogeneo ed alternativo era riuscito a convogliare le speranze e le disillusioni, la furia e la grinta degli italiani. Il Movimento 5 Stelle è stato in grado di portare in Parlamento uomini nuovi, forse troppo inesperti, forse talvolta inconsapevoli, ma è stata pur sempre una ventata di novità davanti alla quale il resto del Paese “legale” non ha potuto nascondere la testa sotto la sabbia.

È stato l’anno delle larghe intese, come a non voler smentire mai la politica italiana. L’anno del Monte dei Paschi di Siena e del crollo del PD, tra le cui macerie solo ultimamente Matteo Renzi ha promesso di tirare fuori qualcosa in cui gli italiani possano tornare a credere. L’anno di Letta presidente del Consiglio, con i grillini alle calcagna e Berlusconi sempre più isolato.

Il 2013 è stato l’anno di Napolitano bis: mai nella storia della Repubblica era accaduto che un presidente venisse rieletto per due mandati consecutivi. Eppure, poco importa se sia stata una soluzione che ha scontentato tutti pur di non accontentare nessuno: Grillo ha già pronto il suo impeachment, cui ha aderito volentieri Forza Italia.
E proprio per Forza Italia, l’anno che sta per terminare è stato fondamentale tanto quanto il 1994: se nel ’94 infatti il partito è nato, nel 2013 è rinato. E con questo si arriva a Berlusconi.

Molti italiani, politici e non, hanno sperato di poter ricordare il 2013 come l’anno della caduta di Silvio Berlusconi. Con la condanna definitiva di agosto e la decadenza dal ruolo di Senatore di novembre, la fine sembrava davvero sempre più vicina per il Cavaliere.
Ma neanche questo è riuscito a fermarlo: dalla spaccatura del Pdl tra falchi e colombe alla nascita di Forza Italia da un lato e Nuovo Centro Destra dall’altro, Silvio Berlusconi continua ad essere pur sempre una colonna della vita politica italiana.

Eppure, cosa è cambiato dopo quest’anno di svolte e rivoluzioni? Gli italiani sembrano avere sempre gli stessi problemi e patire sempre le stesse miserie. Senza seguire le vicende all’interno dei palazzi della politica, le lotte quotidiane del 2013 sono state quasi le stesse degli ultimi anni. E così i sardi hanno scontato l’ennesimo nubifragio e l’equipaggio della Jolly Nero a Genova l’ennesimo incidente fatale, guastando l’entusiasmo per la Concordia finalmente raddrizzata.

Gli italiani hanno visto le immagini dell’incendio della Città della Scienza a Napoli con le lacrime agli occhi mentre cominciavano ad abituarsi alle nuove banconote da cinque euro; si sono scandalizzati per le baby-prostitute subito dopo aver smaltito il cordoglio per le centinaia di vittime degli sbarchi di ottobre a Lampedusa.

E così il capodanno del 2014 è stato festeggiato nello stesso modo di quello del 2013; l’unica differenza sta in quel carico di nuove esperienze che, purtroppo o per fortuna, hanno segnato l’anno che si è appena concluso.

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