FA Cup, il fascino della competizione dove i sogni diventano realtà

Il 20 luglio 1871 su proposta di Charles Alcock nasce la competizione più antica ancora disputata di tutto il mondo: l’ FA Cup.
Il torneo inglese, oltre alle certe radici profonde, ha senza dubbio tra le sue peculiarità un indiscusso fascino, una sorta di magia che vede le squadre piccole capaci di straordinarie imprese ai danni dei club più prestigiosi.

La classica favola di Davide contro Golia si ripete infatti da più di un secolo, dalla prima vittoria nel 1872 dei Wanderers, squadra dilettantistica, sino all’attuale detentrice del trofeo, il Wigan, protagonista di una grandissima impresa contro il milionario Manchester City.
L’albo d’oro vede comunque primeggiare una big per eccellenza, il Manchester United, con ben 11 titoli vinti. Segue a ruota l’Arsenal che ha sollevato al cielo la coppa per 10 volte.

I Red Devils tuttavia non potranno difendere il primato in quanto nella giornata di ieri, con una rete al novantesimo di Bony Wilfried, sono stati sconfitti in casa dallo Swansea di Laudrup, gettando nello sconforto l’Old Trafford.
L’impresa della squadra gallese è l’ultima di una serie incredibile di gesta che hanno da sempre contraddistinto questa competizione.
Il Sun, storico quotidiano inglese, ha di recente stilato una speciale classifica, la 10 “FA Cup Shocks”, i dieci momenti più scioccanti dell’FA Cup. Una lista davvero curiosa e particolare in cui scegliamo di riportarvi alcune partite.

Impossibile non citare il match Hereford-Newcastle, anno 1972. Dopo aver conquistato il replay i padroni di casa, squadra dilettantistica, sfidano i Magpies, compagine di Premier League.
Sotto per 0-1 l’Hereford trova il pareggio al minuto 86, facendo esplodere i 16.000 spettatori che, pazzi di gioia, invadono il campo. Nei tempi supplementari Ricky George, numero 12, la casacca del sostituto, segna il goal vittoria a cui segue un’altra invasione di campo e consegna questa partita alla storia dell’FA Cup.

Un posto tra i GiantsKillers spetta di diritto al Barnsely dell’ anno 2008. I Tykes riescono infatti nella doppia impresa di eliminare prima il Liverpool, profanando al 90′ Anfield per 1-2, poi ai quarti di finale il Chelsea, grazie ad una rete di Kayode Odeja’s. [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=9n5RHWxmgnM[/youtube]
Per la qualificazione raggiunta il presidente del Barnsley donò ad ogni giocatore 1000 sterline, per una cifra totale che eguaglia lo stipendio giornaliero di Ballack, giocatore del Chelsea sconfitto con merito sul campo. Cifre che rendono l’idea della portata di questa grande impresa.

Vi sono poi episodi pazzeschi che dicono molto del romanticismo, del fascino caratteristici dell’FA Cup. Nel 1923 ad esempio, viene inaugurato Wembley durante la finale tra West Ham e Bolton. Gli spettatori paganti sono circa 200.000 mila con le squadre impossibilitate nel rientrare negli spogliatoi viste le tante persone presenti a bordo campo. A garantire l’ordine, nella partita passata alla storia come la “White Horse Final“, un poliziotto appunto su un cavallo bianco. Nei pub inglesi, ancora oggi, viene narrato l’aneddoto dello spettatore che, tenendo il pallone in campo, permise al Bolton di segnare ed alzare la coppa al cielo.

Rapporto particolare invece quello tra il Manchester City e la coppa nazionale inglese. Bellissima la vittoria del 1956, con un grandissimo protagonista: Bert Trautmann. Il portiere tedesco, ex soldato, rimase in campo nonostante la frattura del collo, avvenuta in uno scontro di gioco. Le sue parate fissarono il risultato sul 3-1 finale ai danni del Birmingham e consegnarono le sue gesta nell’albo d’oro dell’ FA Cup.
Del tutto diversa l’ultima edizione del torneo che ha visto i Citizens uscire sconfitti a favore di un incredibile Wigan.
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La vittoria dei Lacties, con un goal di testa al 91′ di Watson ha davvero dell’incredibile se si pensa al divario economico tra i due club, separati da centinaia di milioni di euro di fatturato.
La sconfitta contro un club che a fine stagione risulterà poi retrocesso in Championship costò a Roberto Mancini, l’allora tecnico del City, l’esonero.

Questi episodi sono una piccola parte di una secolare ed incredibile storia che la coppa ci ha regalato nel corso degli anni. Interi paesi e comunità vivono infatti questo trofeo non solo come una grandissima festa, ma anche come un’occasione per imporsi e far prevalere il cuore e la motivazione al talento e al potere economico.
Una competizione dove si può scrivere una pagina di storia pur non arrivando fino a Wembley, perché nell’ FA Cup i sogni, spesso, diventano realtà.

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