Racing Santander, i tifosi aggrediscono il presidente

Racing Santander-Almeria doveva essere una normale sfida tra due squadre impegnate negli ottavi di finale di Copa del Rey. L’inusuale protesta dei calciatori del Racing e la parallela contestazione sfociata in violenza da parte dei supporters di casa hanno reso quella che sembrava essere una partita apparentemente tranquilla un vero e proprio caso che scuote e attira l’attenzione dei media intorno al calcio spagnolo.

Al fischio dell’arbitro infatti i giocatori del Racing, unica squadra di Segunda Division ancora presente in coppa, sono rimasti completamente immobili sul campo da gioco per 30 secondi. La singolare protesta, attuata a causa della forte crisi economica che sta colpendo il club, impedendo di pagare gli stipendi ai calciatori, ha raccolto la solidarietà dei giocatori dell’Almeria che hanno rinunciato ad attaccare passandosi la palla tra di loro durante i trenta secondi.
L’AFE, l’associazione dei calciatori spagnoli ha in seguito diramato un comunicato stampa a riguardo: “L’AFE comunica che l’atto di protesta inscenato dai giocatori della prima squadra del Racing Santander e’ dovuto per le seguenti circostanze: ad oggi, sono dovute ai giocatori le mensilita’ di Ottobre, Novembre e Dicembre. Gli attuali dirigenti del club, hanno promesso piu’ di una volta di saldare parte del debito con i calciatori. Lo stesso patron, Angel Lavìn, tanto con dichiarazioni pubbliche che in riunioni private, aveva assicurato che entro la fine dell’anno sarebbero state soddisfatte le richieste. Come conseguenza di cio’, la situazione dell’organico e’ molto delicata, in quanto non solo non percepiscono il salario, ma devono anche sopportare l’onere di spese familiari e personali, tenendo conto che la maggior parte di loro proviene da fuori della Cantabria“.

Una volta ripreso regolarmente il gioco tuttavia l’avvio timido dei padroni di casa è stato punito al 26′ da un goal di Corona, centrocampista dell’Almeria. La rete degli ospiti ha mandato su tutte le furie i 1000 tifosi del Racing presenti sugli spalti del El Sardinero che hanno iniziato ad intonare cori con le spalle rivolte al campo, ad una squadra non degna della storia del club.
Durante il corso della partita sono poi comparsi volantini che non lasciano spazio a nessun tipo di interpretazione: “Dignidad, Justicia y Regeneracion para el Racing“.

Al minuto 59 poi la contestazione è sfociata in violenza.[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=II3B0z7IyEM[/youtube]
Gli aficionados del Racing infatti hanno scavalcato le transenne che delimitavano curva e tribuna per dirigersi verso il palco presieduto dal presidente e ai consiglieri. Senza troppi uomini a garantire l’ordine pubblico il presidente Angel Lavìn è stato quindi aggredito con alcuni calci prima che gli uomini della sicurezza privata del club riuscissero a delimitare la zona occupata dai dirigenti, allontanando gli i tifosi incappucciati.
La partita finirà po 1-1, in attesa del ritorno che si disputerà, per fortuna, sul campo dell’Almeria.

La contestazione violenta, sicuramente deplorevole, apre diversi spunti di riflessione sulle ombre intorno al calcio spagnolo. La crisi economica ed i continui fallimenti rischiano di diventare un terreno fertile per il malcontento popolare in un paese in cui raramente, rispetto ad altre nazioni, la violenza dei tifosi aveva rappresentato un problema.
La brutalità è da condannare, gli stipendi non pagati a giovani professionisti pure. La speranza è che presto le sorti del Racing Santander, società dalla storia secolare essendo nata nel 1913 e scivolata in due anni dalla Liga alla terza serie cadetta, possano essere più rosee con il calcio giocato e la passione a far da medicina a contestazioni e violenze.

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