Sanremo 2014: quanto costa un posto al Teatro Ariston

Manca poco più di un mese all’inizio ufficiale del Festival della canzone italiana, ma Sanremo 2014 fa già discutere. Se infatti per giudicare le canzoni in gara dovremmo aspettare il 18 febbraio, per le polemiche c’è già spazio.

Dopo i naturali commenti relativi ai cantanti esclusi
, ora l’attenzione è per lo spettacolo e per i costi dei biglietti, in vendita dal 9 gennaio.
Gustarsi il Festival direttamente al Teatro Ariston infatti non è certamente economico: l’abbonamento alle quattro serate costa 672 euro, cifra fissata di intesa con il Comune di Sanremo.

I biglietti per le singole serate saranno invece disponibili solo se gli abbonamenti resteranno invenduti. In ogni caso, anche se si tratta di un singolo giorno i prezzi restano elevati. La finale di sabato 22 febbraio è la più cara con 660 euro per la platea e 320 se invece si opta per la galleria. Per i primi quattro giorni un posto in platea vale 180 euro, mentre la galleria 100 euro.

Una macchina organizzativa importante e imponente, quella di Sanremo, che indubbiamente offre musica, ospiti e tanto altro, ma in tempi di crisi (e non solo) il costo dei biglietti rimbalza in primo piano. Così sono in molti a chiedersi se non fosse possibile rivedere i prezzi, rimasti invariati rispetto agli ultimi anni. C’è da dire però che, posti istituzionali e personaggi famosi a parte che affollano come di consueto le prime file, il Teatro Ariston sembra sempre essere pieno anche di gente comune. Anche quest’anno sarà sold out?

Che si scelga la poltrona dell’Ariston o il divano di casa propria, saranno in tanti a seguire il Festival che quest’anno è interessante anche per i nomi delle nuove proposte in gara. Presentati ufficialmente alla stampa, gli otto cantanti sono artisti che hanno una lunga gavetta alle spalle e tranne Veronica de Simone che arriva da The Voice, nessuno di loro ha messo piede in un talent show. Rappresentano tanti nuovi scorci della musica italiana: da Zibbo a Rocco Hunt a The Niro, i giovani sono pronti a dimostrare che la musica italiana è più viva che mai.

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