Reggiana, i tifosi scendono in piazza per la propria maglia

A Reggio impazza Berardi, ma con la maglia del Sassuolo. La città si sente orfana della Reggiana 1919.
Taffarel, Accardi, Cherubini, Sgarbossa, Torrisi, Zanutta, Esposito, Lantignotti, Mateut, Scienza, Padovano.

Per molti, questo 11 avrà poco significato ma i tifosi della Reggiana non potranno mai dimenticare questa formazione che guidata da Giuseppe Marchioro, riuscì a conquistare un insperata salvezza battendo all’ultima giornata del campionato di serie A del 1993/94 il grande Milan di Fabio Capello che poteva vantare in squadra gente del calibro di Donadoni, Massaro, Desailly e Papin. La vittoria storica venne firmata da Massimiliano Esposito, talentuoso centrocampista che però non sfonderà mai nel grande calcio. A differenza di Taffarel, che diverrà campione del mondo con il suo Brasile o Michele Padovano, bomber di razza che qualche anno dopo conquisterà la Champions League con la maglia della Juventus in una magica notte romana. A onor del vero bisogna dire che a pagare con la retrocessione fu il Piacenza, anche a causa di un calendario assurdo che costrinse gli emiliani a giocare tre giorni prima della Reggiana.

Comunque, a Reggio le ambizioni erano altissime. Quando venne costruito lo stadio Giglio, oggi beffardamente rinominato Mapei Stadium, in onore del nuovo proprietario di casa, si parlò di Europa, di modello inglese, del primo vero stadio di proprietà di una squadra. Anni prima dello Juventus Stadium. A Reggio Emilia allenava un certo Ancelotti, e dall’Atletico Madrid arrivò Paolo Futre, considerato all’epoca uno dei più grandi talenti del mondo. Forse il passo fu più lungo della gamba. Si pensava di poter ripetere il miracolo Parma, la bella storia della provincia alla conquista dell’Europa. Dopo un’altra fugace apparizione in serie A, la Reggiana è tornata nel campionato cadetto e poi addirittura in serie C. I supporters granata hanno dovuto anche subire l’onta del fallimento avvenuto nell’estate del 2005. Da quel momento in poi la squadra non è più andata oltre la C1 (o Prima Divisione negli ultimi anni), ha cambiato diversi allenatori che però non hanno saputo dare la scossa alla piazza emiliana.

Per cercare di smuovere le acque e risollevare le sorti della propria amata squadra, i tifosi più passionali della Reggiana hanno sfilato sabato scorso per la città con l’intento di chiedere all’amministrazione comunale di aiutare la società a tirarsi fuori dalla mediocrità dei campionati di terza serie. Il corteo si è fermato davanti al palazzo del Municipio dove si sono registrati fischi e cori di disapprovazione effettuati nel limite della civiltà evitando inutili momenti di tensione. Tra i destinatari dei fischi proprio il patron del Sassuolo, reo di aver portato un’altra squadra a giocare a Reggio Emilia, in quella che per i tifosi deve tornare ad essere la casa dei granata.

Il bagno di folla ha coinvolto anche alcuni giocatori che si sono detti addirittura commossi, e il presidente Barilli arrivato al termine della manifestazione pacifica. Servirà a qualcosa? Nel frattempo gli indomiti tifosi della Reggiana hanno manifestato il proprio attaccamento alla maglia e a loro basterebbe non navigare nella mediocrità che dura ormai da troppo tempo.

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