Hollande: “Gli affari privati devono restare privati”

Si è svolta ieri, alla presenza di oltre 500 giornalisti stranieri, l’attesissima conferenza stampa di Hollande. Era la prima uscita pubblica del presidente francese dopo lo scoppio dello scandalo sentimentale che lo vede coinvolto in prima persona.

Gli affari privati si trattano in privato, in un’intimità rispettosa di ognuno di noi. Questo non è il luogo e il momento per farlo” ha risposto gelido Hollande alla domanda sulla sua relazione clandestina con l’attrice Julie Gayet. Il dito del presidente è puntato contro il settimanale Closer, che ha diffuso le foto: “Come cittadino dovrei perseguire questa pubblicazione. Se mi freno è perché non ci sia una disparità, non ci siano due pesi e due misure. Ma la mia indignazione è totale“. È stata, ha ribadito, “una violazione di una libertà fondamentale, che può riguardare ognuno di noi“.

Hollande è apparso provato. Ha ammesso che questo rappresenta per lui “un momento doloroso“, rimandando ogni ulteriore commento sulla vicenda a prima dell’incontro con Obama, fissato per l’11 febbraio a Washington. Un rinvio che suona come una richiesta di tregua, dopo la bufera mediatica che l’ha travolto negli ultimi giorni.

In effetti il presidente ha di che preoccuparsi. I dati economici di Parigi sono negativi. L'”affaire Gayet“, che sta facendo impazzire le riviste scandalistiche di tutto il mondo, si somma alle polemiche sul via libera ai matrimoni gay e sul bando al comico Dieudonne. I sondaggi sono impietosi nel delineare una popolarità mai così bassa e i bookie lo danno già sicuro sconfitto nella prossima competizione elettorale. Una parte dell’opinione pubblica si sente tradita da colui che aveva promesso il cambiamento del Paese, e invece avrebbe cambiato solo partner.

Hollande arranca, lontano anni luce dal clima di entusiasmo e di fiducia che lo aveva accompagnato dei primi mesi all’Eliseo. E i suoi avversari, che non potevano chiedere di meglio, cercano di approfittarne. “Ha tradito la promessa di essere un presidente esemplare” avrebbe commentato, secondo quanto riportato da Le Monde, il predecessore Nicolas Sarkozy. Più duro il capo dell’opposizione Jean-Francois Copè: “È un disastro per la carica istituzionale del presidente“.

Non è, in realtà, solo un problema di natura morale. Certo, che emergano le prove della relazione clandestina con una donna non è propriamente un toccasana per l’immagine pubblica di Hollande. Ma uno dei nodi centrali della questione resta quello relativo alla pericolosità della condotta di un capo di Stato che inforca il motorino per raggiungere l’amante in un appartamento di appartenenza oscura. “Se avessi voluto avrei potuto attentare alla sua vita” ha dichiarato il paparazzo autore dello scoop di Closer, che aveva affittato un alloggio nella zona per tenere sotto teleobiettivo Hollande. E se al posto di un paparazzo ci fosse stato un malintenzionato, e al posto di un teleobiettivo ci fosse stato un fucile di precisione, cosa sarebbe accaduto?

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