Il teletrasporto esiste, Masahiro Hotta pronto alla sperimentazione

Erano gli anni sessanta quando sui televisori di tutto il mondo andavano in onda i primi episodi di Star Trek. Negli anni novanta, invece, veniva trasmesso il mitico Dragonball. Queste due serie televisive, per quanto estremamente differenti, avevano un importante comune denominatore, che ha fatto sognare, per decenni, generazioni di ragazzi: il teletrasporto. Da un lato il capitano Kirk con il suo ormai celeberrimo “Beam me up, Scotty!”; dall’altro Goku, che si puntava due dita sulla fronte e si teletrasportava ovunque volesse.

I milioni di fans di queste due serie hanno ora la reale possibilità di sperare in quello che era sempre sembrato un sogno destinato a non avverarsi mai: è di questi giorni, infatti, la notizia dell’importante pubblicazione di Masahiro Hotta (scienziato della Tohoku University in Giappone), che apre ufficialmente le porte al teletrasporto.

Il giapponese è sicuro delle sue affermazioni e, con il suo scritto, ha cercato di illustrare meglio la questione del teletrasporto energetico. Le sue prime pubblicazioni a riguardo risalgono al 2010 quando tentò di spiegare l’entanglement quantistico (“un fenomeno quantistico in cui ogni stato quantico di un insieme di due o più sistemi fisici dipende dallo stato di ciascun sistema, anche se essi sono spazialmente separati”). Il limite di questi suoi studi, però, era dettato dalla distanza che riusciva a coprire, poco più di 10 metri.

Lui e il suo team sono sicuri di essere riusciti a trovare la soluzione a questo problema, affermando che ad oggi sono in grado di teletrasportare energia in qualsiasi parte dello spazio, senza vincoli dovuti alla distanza. Hotta è pronto a partire a breve con le sperimentazione e, qualora i risultati fossi quelli che ci si aspetta, si arriverebbe ad una svolta epocale per tutta l’umanità. Sarà possibile, infatti, creare energia nello spazio e teletrasportarla in un attimo sulla terra; e ben presto sparirebbero tutti i cavi e i comuni sistemi di caricamento ai quali siamo abituati oggi. Con l’ambizioso fine di arrivare, in un futuro più o meno lontano, a teletrasportare addirittura gli esseri umani. Fantascienza o realtà? Solo il tempo ce lo dirà.

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