Garrone tenta il grande passo. Cast di stelle per il suo primo film in inglese

Matteo Garrone, forse il regista italiano di maggior successo degli ultimi anni, premiato per ben due volte col Gran Prix al festival di Cannes per Gomorra e per Reality , tenta il grande passo cimentandosi in una produzione internazionale in lingua inglese, dal titolo Tale of Tales con un cast d’eccezione composto da star del calibro di Salma Hayek e Vincent Cassel.

Le prime notizie che trapelano parlano di una co-produzione italo francese tra l’Archimede film e la Le pacte ( al fianco di Garrone già nelle due pellicole vincitrici a Cannes ), con Rai Cinema che dovrebbe distribuire il film in Italia. La trama, molto particolare nel suo genere, sarà incentrata sul racconto Lo cunto de li cunti, raccolta di cinquanta fiabe scritte dal napoletano Giambattista Basile nel ‘600 sul modello del Decameron boccaccesco. L’intento è quello di presentare la pellicola nell’edizione 2015 del festival dell’amata e prolifera Cannes, ma non mancano varie difficoltà, prima fra tutte i numerevoli impegni della Hayek impegnata già su due set (The prophet e How to make love like an Englishman ).

Libro tra i più apprezzati nel suo genere, amato da Benedetto Croce e fonte di ispirazione da secoli per innumerevoli scrittori di genere fiabesco, si compone di uno schema complesso che prevede ben quarantanove storie differenti incluse in una più grande che funge da cornice, tutte svolte all’interno di un arco temporale di cinque giorni.

Chiara la difficoltà di trasportare tale modello al cinema, che lascia presupporre una sceneggiatura che snellirà notevolmente l’opera originale, presa solo come punto di partenza; un’ulteriore difficoltà sta poi nella trasposizione dei dialoghi, impregnati di forme dialettali napoletane e di un linguaggio che seppur tradotto varie volte in italiano, appare comunque arcaico.

News e curiosità sicuramente usciranno nei prossimi mesi, su quello che si preannuncia come uno dei film più interessanti previsti per l’anno prossimo, sicuramente il più ambizioso per Garrone, che tenta stavolta non solo di accontentare i critici, ma di dare un respiro più ampio e internazionale al suo cinema.

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