Jack Sintini, il campione di volley che ha sconfitto il cancro

La vita appesa ad un filo, la dura battaglia contro il nemico più grande, la luce alla fine del tunnel con il rientro in campo. Jack Sintini, all’anagrafe Giacomo, è un uomo fortunato: è riuscito a sconfiggere il cancro dopo sedici mesi di agonia. La sua storia è una delle più commoventi del mondo dello sport degli ultimi anni.

A 32 anni Jack è uno dei palleggiatori più forti del campionato italiano di volley: nel suo palmares ci sono uno Scudetto vinto a Macerata nel 2006 e una medaglia d’oro agli Europei con la maglia della Nazionale. Un professionista come altri: una moglie, un figlio appena nato e un amore sconfinato per la pallavolo. Prima un dolore alla schiena, poi la notizia paralizzante: tumore al sistema linfatico. La vita del palleggiatore della Lube cambia da un giorno all’altro. Cure, cicli di chemioterapia, autotrapianto di midollo. La paura di non farcela, di non essere in grado di sconfiggere quel nemico che da un giorno all’altro gli ha tolto il sorriso. Ma il temperamento e la determinazione di Jack hanno la meglio su tutto ed ecco che la luce in fondo al tunnel si fa accecante, arriva l’idoneità sportiva, l’inizio di una nuova vita a Trento e il più incredibile dei finali: la vittoria nella finale scudetto del 2013 da protagonista, come miglior giocatore. “Voi sapete dov’ero un anno fa. Credevo che non sarei neanche riuscito a sopravvivere – disse al termine di quel match – Adesso sono campione d’Italia. Non voglio sembrare melodrammatico, però lo dico a tutte le persone ammalate di cancro: non perdete mai la speranza, perché il sole può tornare a splendere! Io l’ho visto, ce l’ho fatta, e io non sono nessuno, sono una persona normale”. Come in un film. Come nel migliore dei sogni.

Ciò che ha vissuto, Giacomo Sintini, ha voluto raccontarlo in un libro dal titolo “Forza e coraggio. Come ho sconfitto il cancro e sono tornato a vincere”, disponibile in tutte le librerie dal 21 gennaio. Un vero e proprio incoraggiamento a tutti coloro che si trovano a fare i conti con la stessa situazione. Ma anche un ringraziamento a tutte le persone che in questi anni gli sono state vicine: la famiglia, i medici, il mondo della pallavolo, la sua Associazione, che ancora continua ad operare sul campo per regalare un sorriso a chi ne ha veramente bisogno.

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