Kiind e le rivoluzionarie gift cards

Kiind è la nuova piattaforma che sta rivoluzionando il modo di donare: permette di inviare carte regalo digitali, ma «non si paga per esse fino a che il ricevente non sceglie ciò che desidera» spiega Leif Baradoy, fondatore e CEO del sistema.

La Victoria BC startup, sita negli USA, ha investito sulla creazione di questo nuovo progetto dopo aver visionato i dati dei sondaggi della Consumer Reportnegli Stati Uniti e dell’Assotion in Canada, che mostravano l’insoddisfazione di oltre il 35% dei donatori di gift cards. Spesso per la non curanza del ricevente, le persone vedevano vanificare il proprio regalo e soprattutto i soldi in esso caricato. Baradoy ha risolto il problema con Kiind.

Dopo aver creato un account, l’utente ha accesso ad un proprio dashboard, attraverso il quale può generare la propria carta regalo, impostando scadenza, importo da donare e destinatario. Il ricevente, sarà avvertito del dono con una mail di notifica, e potrà prendere ciò che desidera, presso siti e-commerce ma anche ristoranti e catene alimentari reali. «La diversità» come spiega il fondatore «è che la carta risulterà caricata solo nel momento in cui il destinatario farà un acquisto, così il donatore non perderà i propri soldi»

Kiind permette ai suoi utenti di controllare le carte, infatti «attraverso l’analytics stile web è in grado di avvisare con una notifica, quando qualcuno ha aperto la mail riguardante la ricezione del regalo» spiega Baradoy «Inoltre comunica al donatore quando e per quale acquisto è stato utilizzato il suo regalo». I destinatari sono ignari di questo monitoraggio, ma non è mai stata ricevuta alcuna lamentela, anzi aggiungono i dirigenti della piattaforma «ad oggi abbiamo avuto solo apprezzamenti dai nostri utenti per quest’opzione».

L’utilizzo dello spazio non è però totalmente gratuito: per ogni carta regalo il donatore spende circa 50 centesimi, ma come dice Baradoy «Se si sta dando una carta regalo 100 dollari, 49 centesimi sono una cifra più che ragionevole per avere l’assicurazione che il proprio dono sia gradito e soprattutto di essere rimborsati in caso di non utilizzo».

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