Sgomberato ministero della Giustizia a Kiev, ma gli scontri continuano

Continuano le proteste a Kiev contro la nuova legge sull’ordine pubblico approvata il 16 gennaio dal parlamento ucraino ed entrata in vigore il 22 gennaio dal governo Yanucovich, che prevede il divieto di accamparsi nei luoghi pubblici senza autorizzazione, la responsabilità penale per chi diffama i funzionari governativi, per chi indossa maschere antigas o caschi e per chi distribuisce materiale di propaganda. Ma obbliga anche tutte le Ong che ricevono finanziamenti esteri a registrarsi come agenti stranieri, limita la libertà d’informazione, reintroducendo il reato di diffamazione per giornalisti e obbligando tutti i siti che si occupano d’informazione a registrarsi.

I manifestanti, che protestano dal 24 novembre contestando la decisione del presidente Yanucovich di non firmare l’accordo di ingresso nell’Unione europea al summit di Vilnius del 28 e 29 novembre, avevano occupato il ministero della Giustizia e hanno deciso di ritirarsi solo quando la ministra Olena Lukash ha minacciato di dichiarare lo stato d’emergenza. Lo scopo dei manifestanti infatti, come dichiarato in un comunicato congiunto dai leader della protesta, è quello di continuare con i negoziati e non sospendere le trattative per ottenere quello che chiedono.

Ma nel resto del Paese gli scontri continuano, anche nella zona ad est che è quella più vicina al presidente Yanucovich e che, tradizionalmente, è più filosovietica intrattenendo rapporti più stretti con la Russia. Un uomo di 55 anni è stato trovato impiccato all’albero di Natale di piazza dell’Indipendenza, simbolo delle proteste contro il governo, decorato con le foto della leader dell’opposizione Yulia Tymoshenko. Secondo la polizia il corpo non aveva segni di ferite esterne e ora sarà sottoposto a un’autopsia per stabilire le cause della morte. Vittima che si aggiunge ai due manifestanti morti il 22 gennaio a causa di una carica della polizia.

La proposta di Yanucovich a due capi dell’opposizione di occupare il posto di vicepremier non è stata accolta favorevolmente e il 17 dicembre il governo ucraino ha firmato un nuovo patto di cooperazione economica con la Russia. L’accordo, siglato dopo un incontro a Mosca tra Vladimir Putin e Viktor Yanucovich, prevede 15 miliardi di dollari in aiuti finanziari per Kiev e uno sconto sul prezzo del gas che la Russia vende all’Ucraina tramite la compagnia statale Gazprom.

Intanto anche in Italia la comunità ucraina di Milano si è riunita per manifestare il proprio sostegno ai manifestanti di Kiev. Il presidio vicino alla stazione centrale è durato diverse ore: con bandiere sulle spalle e cartelloni contro il governo Yanucovich e contro Putin, i manifestanti hanno spiegato che in Ucraina non si lotta solo per entrare nell’Ue, ma soprattutto per la libertà.

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