“Il calcio è una vetrina eccezionale per l’italia, ma il suo futuro è in pericolo per l’immobilismo delle istituzioni“, questo è un passaggio del discorso di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, intervenuto all’incontro per i festeggiamenti del decennale dell’Associazione parlamentare “Giovanni Agnelli“, tenutosi al senato.
LA CRISI DEL PALLONE
LE POSSIBILI SOLUZIONI
Uno dei problemi principali riguarda la condizione di fatiscenza e non omologazione delle strutture sportive presenti in Italia. Ritornando al calcio, molti si sono schierati a favore di una legge sugli stadi (non ancora approvata) capace di permettere la creazione di impianti di proprietà di ultima generazione favorendo le società con delle agevolazioni burocratiche. In parole povere, possibilità di costruire un impianto che non superi i 50.000 posti, in meno di 6 anni.
Ciò farebbe aumentare gli introiti per le società che, quindi, avrebbero più liquidità da investire nella gestione della squadra approfittando, come accade già per la Juventus con il suo Stadium, di strutture commerciali adiacenti lo stadio date in gestione o locazione a soggetti esterni. Le società hanno inoltre chiesto, mesi addietro, che potesse essere data loro la possibilità di creare veri e propri centri residenziali intorno gli stadi, questa richiesta è stata bocciata per evitare speculazioni edilizie. Il modello inglese sembra ancora lontano, perché lontano è il punto d’incontro tra istituzioni e società calcistiche.
Una cosa è certa: se il calcio rappresenta una vetrina per il nostro Paese, non possiamo di certo andare fieri dell’immagine che oggi mostriamo all’estero.