Tutti, è impossibile negarlo, hanno qualche dipendenza, e molti trovano nel caffè il rimedio alle loro lunghe, interminabili, e magari noiose giornate.
Uno studio della professoressa di psicologia Laura Juliano della Washington-based American University ha dimostrato come tantissime persone sono così dipendenti da caffeina che, addirittura, soffrono i sintomi di astinenza e non sono in grado di ridurre il consumo – nemmeno in situazioni in cui la caffeina può essere causa disturbi, come un’instabile condizione del cuore, un disturbo della coagulazione, o una gravidanza.
“Caffeine Use Disorder“: questo è il nome dato alla condizione di dipendenza alla caffeina.
Tutti i coffee-addicted, sostenitori sfegatati della bevanda, non devono dimenticarsi che il caffè è comunque un farmaco, anche se comunemente usato in tutto il mondo. Secondo il recente studio gli operatori sanitari hanno tardato a chiarire gli effetti problematici dovuti all’uso della caffeina e a riconoscere che alcuni casi potrebbero richiedere il trattamento medico.
“Gli effetti negativi della caffeina non sono spesso riconosciuti come tali, perché è una droga socialmente accettabile e ampiamente consumata che è ben integrata nelle nostre abitudini e nella nostra routine” – ha affermato la psicologa Juliano.
Ovviamente il consumo di caffè non porta conseguenze negative su tutti, ma molte persone possono averne una dipendenza fisica, che interferisce con il funzionamento quotidiano, e possono trovare estremamente difficile rinunciarvi. Sono tutti segni di uso problematico della bevanda ottenuta da chicchi di alberi tropicali.
“La ricerca – ha aggiunto la professoressa Juliano – può aiutarci a comprendere meglio gli effetti della caffeina sulla salute e sulla gravidanza, così come le differenze individuali e la sensibilità nel consumo di caffeina“.
Juliano ricorda che gli adulti sani dovrebbero limitare il consumo di caffeina a non più di 400 mg al giorno (l’equivalente di circa due o tre tazze di caffè), mentre le donne in gravidanza dovrebbero consumare meno di 200 mg al dì. Poi, le persone che soffrono d’ansia o insonnia regolarmente, così come quelli con alta pressione sanguigna, problemi cardiaci, o incontinenza urinaria dovrebbe limitare il loro consumo di caffeina.
La maggior parte delle persone non sa quanta caffeina potrebbe consumare, e molte di loro affermano che limitare l’assunzione di caffeina è spesso più facile a dirsi che a farsi (oltre il 50% dei normali consumatori di caffeina ha avuto difficoltà a smettere).
In un mondo dove una sosta da Starbucks è un rito quotidiano per molte persone, dove la coda alle macchinette o al bar per il caffè del mattino è un’azione di routine, può esserci davvero un mercato per chiudere o ridurre il consumo di caffeina? Gli studiosi danno una risposta affermativa, ma allo stesso tempo mettono in guardia circa il crescente problema del più socialmente accettabile consumo di tossicodipendenze come la caffeina, ma anche la teina del tanto necessario tè delle 17.00 o della lattina di coca cola che scaccia la crisi post-pranzo, o di qualsiasi altra bevanda energetica.