Il “Cichi’s power” alla conquista del tennis mondiale

Rivali in campo, amiche nella vita. La storia di Sara Errani e Roberta Vinci la conosciamo tutti: la prima 27enne romagnola, numero 7 del mondo e finalista 2012 al Roland Garros; la seconda originaria di Taranto, arrivata forse tardi nelle posizione che contano (attualmente è numero 14 ma ha sfiorato in più occasioni la top ten), capace di un gioco spettacolare caratterizzato da palle tagliate e discese a rete che ne hanno fatto una delle più brave sull’erba. Le due si sono sfidate più volte in campo: 10 i precedenti, tra cui lo storico derby nei quarti di finale agli Us Open del 2012 e la finale al torneo di Palermo 2013.

Ma oltre ad essere le due migliori azzurre nelle classifiche italiane, Sara e Roberta sono grandi amiche fuori dal campo: un’amicizia vera, solidale, scevra da ogni rivalità che uno sport individuale come il tennis potrebbe suscitare. Insieme affrontano le sfide, pronte a sostenersi ed ad individuare, per superarle, eventuali debolezze. Questa sintonia, oltre alle differenti caratteristiche che paiono compensarsi alla perfezione, le ha portate a creare la coppia numero uno nel doppio e a vincere 4 prove dello Slam in questa specialità che, oltre a richiedere speciali doti tennistiche, si presta laddove il binomio si dimostri coeso e unito.

Si fanno chiamare le “Cichi”, un soprannome che non ha un vero e proprio significato, ma che ormai ha identificato le due ragazze nel mondo: una coppia d’oro alla caccia dell’unico obiettivo che è rimasto da raggiungere, il “Grand Slam Career” nel doppio, ovvero vincere tutte e 4 le prove dello Slam nel corso della carriera (per ottenerlo manca solo il prestigioso alloro di Wimbledon).

Una coppia, dicevamo. Ma quello che è successo ieri nel corso della semifinale del torneo Premier di Parigi, dove Sarita era impegnata contro la beniamina di casa Alize Cornet, dimostra come l’amicizia vera e sincera può aiutare a superare ogni ostacolo. Sara è in difficoltà, la partita si rivela più dura del previsto e la Cornet si mostra una gran lottatrice. E in questi momenti avviene quello che accade in molte partite del tennis femminile: entra il coach per dare consigli alla sua allieva. Solo che a scendere nell’angolo della romagnola non è Pablo Lozano, storico allenatore spagnolo di Sara, ma è proprio la sua amica Roberta. La tarantina si dimostra non solo una grande motivatrice ma offre anche gli spunti tecnici giusti per permettere a Sara di scrollarsi di dosso la resistenza ostinata della francese. Come un doppio dove però in campo a scendere era solo una di loro. Un doppio invisibile che ha consentito a Sara di raggiungere Anastasia Pavlyuchenkova nell’atto conclusivo del torneo.

Il coaching di Roberta Vinci all’amica Sara Errani

E’ a queste storie che si attacca un movimento, quello tennistico italiano, che ormai è in crescita da diversi anni. La speranza è che il “Cichi’s power” possa mostrare che anche in uno sport individuale non sempre è vero che chi fa da sé fa per tre.

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