Spettacolo Chelsea, Mourinho punta la Premier League

Tutto nasce al minuto 31 di Manchester City-Chelsea: Ivanovic porta palla e scarica su Harzard che lascia partire un traversone sul quale si fionda Samuel Eto’o. La conclusione dell’attaccante camerunense viene ribattuta da un generoso Kompany ma la palla arriva a Branislav Ivanovic, terzino destro, che con il piede sinistro (ironia della sorte) lascia partire un missile terra-aria che trafigge un incolpevole Hart. E’ il goal che decide la partita e ci dà una certezza, il Chelsea ha tutte le carte in regola per vincere la Premier League.

Il Monday Night ha parlato chiaro e le indicazioni che vengono fuori non lasciano spazio a nessun tipo di dubbio: Chelsea, Manchester City e Arsenal lotteranno sino all’ultima giornata per conquistare un titolo mai incerto come quest’anno.
Le prime due tuttavia, nonostante la capolista con due lunghezze di vantaggio siano i Gunners, sembrano avere una marcia in più da inserire in questa folle e spedita corsa.
Il big match ci ha regalato una partita bellissima, intensa, che alla fine segnerà sul tabellino la bellezza di 43 tiri. I Citizens, orfani di Aguero, abili nel tenere il pallino del gioco mentre gli uomini di Mourinho maestri nel gestire le ripartenze affidate alla velocità di Ramires, Willian e soprattutto Eden Hazard, l’uomo che ha, forse più di tutti, inciso sulla partita facendo ammattire i difensori del City con le sue giocate tutto tecnica e velocità.
La partita avrebbe potuto finire in qualsiasi modo ma ciò che fa rumore è la prima sconfitta in casa di Pellegrini and co, capaci sino a quel momento di vincere 11 partite su 11 all’Etihad Stadium, un ruolino di marcia impressionante.

PERCHE’ VINCERA’ IL CHELSEA
Le motivazioni si potrebbero riassumere in due sole parole, Josè Mourinho. Il tecnico con la mentalità più vincente del mondo ha sapientemente dichiarato: “Non possiamo competere con il Manchester City“. Qualche ora dopo è andato a vincere a casa loro, il che la dice lunga sul fine lavoro psicologico che il tecnico portoghese utilizza per caricare i propri giocatori e demolire gli avversari. Non va poi dimenticato il parco straordinario di giocatori a disposizione di Mou, dal quale spicca Hazard, vero e proprio fuoriclasse capace con le sue giocate di cambiar marcia al Chelsea. I Blues, dopo un periodo iniziale difficile, utile per assimilare gli schemi ed i metodi di lavoro di Mourinho, si candidano prepotentemente per la corsa al titolo.

PERCHE’ VINCERA’ IL MANCHESTER CITY
La sconfitta nel big match non può aver rovinato le ambizioni di una squadra incredibile costruita con dei campioni assoluti del calibro di Aguero, Silva e Yaya Tourè, centrocampista dal rendimento spaziale in ogni giornata. L’Etihad Stadium come detto è un fortino assoluto grazie al quale costruire le basi per una stagione da protagonisti. Quando suona il Blue Moon difficilemente arriva la sconfitta. Da migliorare la fase difensiva che presenta numeri inferiori a quelli di Chelsea ed Arsenal mentre l’attacco, composto dal Kun, Negredo, Dzeko e Jovetic è il vero punto di forza di Pellegrini con 68 goal in 24 partite (ben venti reti in più rispetto alle rispettive concorrenti). Numeri impressionanti che lasciano ben sperare i Citizens.

PERCHE’ NON VINCERA’ L’ARSENAL
Un’affermazione che può sembrare un azzardo se si pensa che oggi l’Arsenal guida la classifica con 55 punti, due in più delle rivali. Gli uomini di Wenger stanno disputando un campionato impressionante dimostrando finalmente quella continuità di risultati che era mancata nelle scorse stagioni tuttavia sembrano avere meno soluzioni rispetto a Chelsea e City. L’infortunio di Walcott pesa come un macigno e l’arrivo a gennaio di Kallstrom non può di certo compensare l’assenza dell’ala inglese, mai decisiva come quest’anno. L’unico problema dei Gunners è aver centrato la miglior stagione in un’annata in cui vi sono due super squadroni a contendergli il titolo. Wenger lo sa ma proverà fino all’ultimo a vincere quella che è senza dubbio una delle Premier League più belle e avvincenti di sempre.

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