Olimpiadi di Sochi al via, con i report dei giornalisti sui disastrosi hotel

Manca poco alla cerimonia di apertura dei XXII Giochi olimpici invernali di Sochi. I giornalisti cominciano ad arrivare, così come gli atleti. E sul web cominciano a circolare le prime immagini di quello che il presidente Putin considera come l’eredità da lasciare ai posteri in segno del suo potere.

Tende e maniglie rotte, stanze prenotate che non si trovano, acqua del rubinetto degli alberghi di colore giallo che la reception invita a non usare per lavarsi il viso perché potrebbe essere molto pericoloso, stanze prive di riscaldamento e in molti casi anche sporche, bagagli non ancora arrivati a destinazione. Questa è stata l’accoglienza che la Russia ha riservato ad atleti e giornalisti, che non hanno atteso oltre per mostrare al mondo le disastrose condizione degli hotel in cui sono ospiti, lanciandosi in tweet ed hashtag come #sochiproblems o #sochifail.

I 48 km della nuovissima ferrovia che da sola, con un totale di 8,7 miliardi, è costata quasi quanto le Olimpiadi di Vancouver 2010 e che separano il Villaggio olimpico sulla costa che ospiterà le gare di pattinaggio e hockey, dal Polo dello sci a Krasnaja Poljana, sono il pezzo forte di tutte le grandi opere volute da Putin. Dopo aver mobilitato in quello che ha definito “il più grande cantiere del mondo” ben il 2,5% del Pil nazionale, ovvero 51 miliardi di dollari, ora si sospetta che un terzo dell’intera somma non sia mai arrivato a destinazione.
Abbiamo voluto trasformare questa parte della Federazione russa in un resort da usare in qualunque stagione. In quale altro posto al mondo puoi sciare la mattina e andare in spiaggia al pomeriggio?” dice Putin. Che ha pensato proprio a Sochi per queste Olimpiadi per riqualificare la zona e innescare un circolo virtuoso.

Palme e conifere che prima riempivano il litorale di Sochi sono state abbattute per lasciare il posto a un intreccio di cavalcavia e case. E se alcuni abitanti raccontano di come siano tornati a Sochi dopo essere scappati per la confusione e la polvere durante i lavori di preparazione, vedendo in tutto questo anche un’opportunità di sviluppo e benessere per tutti, ricordando che Putin ha già in programma altri eventi in quelle stesse strutture, come il G-8 della prossima estate, i Mondiali di calcio del 2018, il Gran Premio di Formula 1, altri si dicono preoccupati e sono più scettici. “Il governo ha creato tutto questo, in un istante può anche decidere di lasciar crollare tutto” dice un tassista. E altre storie raccontano di case rase al suolo per far passare la strada, di abitanti sfrattati e imbrogliati, di disastri ambientali, di abusi sulla manodopera degli immigrati.

E poi mai nessuna Olimpiade nella storia dello sport è stata tanto connessa a questioni civili e geopolitiche come queste. Incombe su Sochi anche l’incubo terrorismo -non molto distante dalla città dei Giochi è il Caucaso della rivolta islamica-. Le polemiche sulle leggi omofobe volute da Putin e le critiche alle decisioni spesso antidemocratiche, oltre alla repressione violenta della libera informazione hanno innescato nei mesi scorsi un accesso dibattito planetario sull’opportunità o meno d partecipare a questi Giochi. Tanto che nessun leader dei Paesi occidentali sembra parteciperà alla cermonia di inaugurazione. Da Obama alla Merkel, tutti resteranno nelle rispettive patrie. Tutti tranne il presidente Letta.

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