Torino si prepara a vivere un autunno Pop con Roy Lichtenstein

Dopo il travolgente successo della mostra dedicata al maestro dell’Impressionismo Renoir, ora la Galleria di Arte Moderna di Torino si prepara ad aprire le porte a un grande artista della Pop Art, Roy Lichtenstein.

Frutto della collaborazione con il MoMa di New York, la mostra potrebbe avere i giusti requisiti per bissare il grande entusiasmo con il quale sono stati accolti i capolavori impressionisti provenienti dai musei parigini: “Renoir. Dalle collezioni del Musee d’Orsay e dell’Orangerie“, a pochi giorni dalla chiusura, prevista il 23 febbraio, ha infatti registrato più di 200 mila visitatori.

Annunciato per il prossimo ottobre, l’evento di portata internazionale non ha ancora una data precisa ma l’attesa e la curiosità crescono di giorno in giorno da quando il direttore della GAM, Danilo Eccher, ne ha dato notizia all’Audizione della Commissione Cultura, il 4 Febbraio scorso.

La sua formazione artistica culminò negli anni ’50 e subito Lichtenstein ricercò una sua collocazione e identità creativa in uno sperimentalismo che fluttuava tra Cubismo ed Espressionismo. Il suo linguaggio artistico si tradusse in Pop Art a partire dagli anni ’60 quando i suoi dipindi iniziarono a riempirsi di elementi tipici del mondo dei fumetti e della pubblicità, delineati attraverso quella che divenne la sua inconfondibile cifra stilistica: il puntinato Ben-Day.

Questo è il risultato di un processo di stampa che combina due o più piccoli punti colorati per ottenere un terzo colore. In passato i fumetti poco costosi lo usavano nei colori primari per creare in modo economico i colori secondari come il color carne. Un soggetto da lui molto amato sono le donne. Donne ritratte in primo piano e calate nel paesaggio urbano moderno nella loro genuinità fatta non solamente di sguardi fieri e sorrisi ma anche di lacrime.

La retrospettiva su una delle personalità che ha più influenzato la comunicazione artistica nel XX secolo colorerà il capoluogo torinese come già aveva fatto nel 2013 a Venezia, presso la Fondazione Vedova, e prima ancora, nel 2010, a Milano, richiamando oltre 94 mila visitatori. L’autunno di Torino si prospetta molto Pop.

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