Storia d’amore? Facebook lo sa prima di te

E se un tempo il corteggiamento serrato dei ragazzi seguiva l’attesa per l’appuntamento con l’amata con occhi trasognati e grandi aspettative, se prima una lettera d’amore ci impiegava giorni, mesi per arrivare a destinazione e magari bisognava attendere la risposta ad un “ti amo” per settimane intere, ora è tutto diverso, ora ci sono le relazioni amorose 2.0.
Ora si parla di Internet, mail, Skype e tutto il resto. Ora si parla di Facebook e chat, come fossero il vaso di Pandora di tutti i nostri più segreti desideri, i nostri più segreti sogni, come fossero il palcoscenico per la nostra nuova identità, più attraente e svuotata di quelle insicurezze che caratterizzano invece la vita reale.

Un “mi piace” all’ultima foto profilo, un commento a quello status – che molto spesso è una citazione indebitamente appropriata – un tuffo nel passato del soggetto in questione – sempre con qualche “mi piace” tattico – e il gioco è fatto. Parte subito la conversazione in chat, che può dare inizio e vere e proprie storie d’amore.
Tempi duri per i romantici, impossibile negarlo.

C’è anche chi pretende di sapere, di individuare il momento esatto in cui prende il via l’ipotetica relazione, e il social network più famoso sulla faccia della terra avrà la risposta a quesito prima della persona stessa.
A determinare se si tratta veramente di storia d’amore è un rapporto fondamentale e quantitativo di post scambiati sulle rispettive timeline – su Facebook, manco a dirlo – dei due piccioncini.

Scienziati esperti in Facebook hanno compiuto degli studi su alcune coppie che si è conclusa il 14 febbraio, San Valentino, analizzando i dati delle timeline e dei messaggi tra utenti di Facebook che erano entrati relazione.

Carlos Duik, capo di questa ricerca, afferma di aver trovato, nei 100 giorni precedenti a quello in cui gli utenti cambiano il loro stato di relazione – già, perché adesso c’è la “richiesta di fidanzamento inoltrata” – un aumento significativo nel numero di post sulla bacheca dell’altro. Dopodiché l’attività diminuisce.
“Presumibilmente – ha dichiarato Duik – le coppie decidono di trascorrere più tempo insieme, il corteggiamento è spento, e le interazioni on-line si fanno da parte per lasciare il posto a più interazioni nel mondo fisico.”

Lo studio rivela anche che il numero di post scambiati tra la coppia è diminuito una volta che i due si sono messi insieme, ma il sentimento che caratterizza gli scambi tra i due divenne sempre più “dolce”.
E di solito ciò si verifica in concomitanza di anniversari e momenti speciali condivisi tra i due.

In un mondo in cui la tecnologia è come una giostra, in cui il business del dating online ha superato quello del porno, in storie d’amore stanno in piedi (anche) grazie ai modem degli adsl, del wifi, in un mondo in cui le donne raccolgono sul web fascicoli di informazioni – come neanche agenti della CIA fanno – prima di incontrare un uomo, pc, smartphone e tablet si rivelano ottimi escamotage per ovviare a sentimenti comuni come timidezza e insicurezza, e apparire sicuri davanti a un pubblico sempre più vasto, dove potrebbe nascondersi anche la nostra anima gemella.

Si tratta di una vera storia d’amore? Facebook lo sa – o pensa di saperlo – prima di te.
E non gli serve guardarti negli occhi, non gli serve vedere il rossore divampare sulle tue guance, non gli serve sentire l’accelerazione dei battiti del tuo cuore. Non gli serve perché non lo sa.
Ma sa il numero di post scambiati sulle bacheche dei rispettivi componenti della futura coppia.
Basteranno davvero rapporti numerabili, rapporti quantitativi per stabilire se si tratta d’amore?

[Credits: Dailymail]

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