Sanremo 2014, noia imbarazzante. Ai voti promossi Arisa e Gualazzi

Abbassato il sipario dell’Ariston, la prima serata del Festival di Sanremo 2014 si chiude sollevando il prevedibile coro di giudizi e commenti non sempre lusinghieri circa conduzione ed esibizioni.
L’esordio al cardiopalmo per il pubblico in sala, ma soporifero per Fabio Fazio – se si considera l’imperturbabile reazione del conduttore all’imprevisto – ha registrato il probabile picco d’attenzione poi scemato disastrosamente con il susseguirsi delle performance canore non entusiasmanti. Il tentato suicidio dei due disoccupati non è servito a dare una scossa adrenalinica al conduttore che si è adagiato sulla spalla della effervescente Littizzetto, la quale – tra travestimenti piumati improbabili e tutine svelanti un presunto fisico sexy finora nascosto ai più – ha cercato di strappare due risate e qualche “clap”.

Noia imbarazzante” esclama Luca Dondoni l’indomani mattina a RTL 102.5, e continua: “Solo la Carrà ha risollevato la situazione“. Sì, una Carrà spumeggiante dall’alto dei suoi “70-anni-e-non-sentirli”, con un’esibizione dance dal suo ultimo CD che ha riportato il pubblico indietro nel tempo senza sentirne la nostalgia: lei continua a governare il palco, forse lo stile era eccessivo, ma a Raffaella si consente questo e altro, anche il playback imbarazzante che non è passato inosservato.

Altro momento apprezzato l’esibizione di Cat Stevens, che con Father and Son ha regalato un momento musicale di alta qualità, compensando i picchi negativi sparsi lungo la serata. Le canzoni in gara non hanno regalato particolari emozioni, infatti, e il giudizio di Dondoni l’indomani a RTL è severo, riportando una diffusa valutazione tra gli “addetti ai lavori” non sempre coincidente con il giudizio popolare. Arisa e Gualazzi promossi con un 7, sebbene “la canzone di Gualazzi che “passa il turno” poteva rendere di più senza l’orchestra“, afferma Dondoni.

Un 5.5 va alle Perturbazioni e Franky Hi-Nrg: “Pedala” di quest’ultimo vince la serata e probabilmente avrà già il suo posto in prima fila in radio, sebbene la prima canzone portata sia stata giudicata più “interessante” dai critici musicali. Solo un 5 a Giusy Ferreri che, recuperata la voce forse mai realmente persa, è stata penalizzata dall’esibizione in coda alla scaletta: “Troppo tardi per essere apprezzata, ma non è male“, dichiara sempre Dondoni ai microfoni di RTL. Bocciata con un secco 4 Antonella Ruggiero, “non nel suo alveo“, giustifica il giornalista.

Sorvolando sull’esibizione clamorosamente stonata di Laetitia Casta, sempre bella ma senza lo splendore del 1999, la prima serata si chiude con un massacro dagli spettatori, dissacranti nei loro commenti su social network e radio, una paziente attesa dalla critica e sala stampa per vedere “che tempo farà” stasera e nei giorni seguenti, e un necessario intervento per risollevare l’imbalsamato Fabio Fazio. La Littizzetto non basta.

Impostazioni privacy