Questa mattina alle 11:32 Matteo Renzi ha giurato nelle mani del Capo dello Stato, seguito dai suoi 16 ministri.
A giuramento concluso il governo è ufficialmente in carica anche se ancora sub judice fino al momento in cui otterrà la fiducia da parte del Parlamento.
Primo atto formale dopo il giuramento è stata la cerimonia delle consegne svoltasi a Palazzo Chigi, dove l’ex premier Letta ha consegnato a Renzi la famosa campanella.
Esce quindi di scena il governo Letta e comincia il suo cammino il nuovo premier che, al termine della cerimonia ha dichiarato, suonando il campanello, «è finita la ricreazione».
Il nuovo presidente del Consiglio si è dedicato alla stesura del discorso che pronuncerà lunedì al Senato, scoglio più arduo da superare per quanto riguarda la fiducia, ed ha poi telefonato ai due marò ai quali ha promesso che farà «tutto il possibile per portarvi a casa».
Il programma di Renzi è ambizioso e la sua agenda prevede una riforma al mese a partire dalla «legge elettorale, Senato, pubblica amministrazione e fisco».
Il primo consiglio dei ministri, tenutosi al termine del passaggio di consegne, ha eletto Graziano Delrio sottosegretario alla presidenza del consiglio ed è servito a Renzi per tranquillizzare e motivare i suoi ministri visto che le aspettative sono altissime.
Numeri che saranno fondamentali per poter valutare l’orizzonte della legislatura, visto che una maggioranza risicata potrebbe in ogni caso creare dei problemi.
Renzi dovrebbe ottenere lo stesso consenso che sosteneva il suo predecessore anche se Civati ed i suoi sostenitori stanno minando il cammino del nuovo premier. Il deputato Pd, seguendo la scia dei 5 Stelle, ha promosso un sondaggio con la sua base per chiedere come comportarsi in merito alla fiducia.