Sanremo 2014, Fabio Fazio attacca: ‘Qualcosa non torna, mi hanno fatto uno sgambetto’

Le luci dell’Ariston si sono spente da giorni, ma della 64° edizione del Festival si continua a parlare senza sosta nel tentativo estremo di sviscerarne i problemi e indagare sulle criticità emerse nel corso delle serate. Qualcosa non ha funzionato, e questo è il dato basilare dal quale sono partite le polemiche che stanno infiammando le arene mediatiche del dibatto. Le uniche due voci che mancavano all’appello, erano proprio quelle dei due presentatori, Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, che hanno deciso di affidare le proprie riflessioni sull’esperienza vissuta al giornalista Massimo Gramellini, compagno sincero nel programma Che tempo che fa, nel corso della puntata del 23 febbraio.

Una volta tornati a casa, nella trasmissione tanto amata, la coppia televisiva si è seduta dall’altra parte del banco, lasciando spazio al vicedirettore della Stampa sulla poltrona del conduttore. Si parte dall’inizio, dal primo minuto in diretta, con il sipario bloccato che lancia da subito il primo segnale nefasto – per chi è scaramantico come Fabio Fazio. Un’indizio anticipato dalle contestazioni pre serata di Grillo fuori dal teatro, pronto a dichiarare guerra alla manifestazione canora con biglietto alla mano e posto a sedere all’interno già prenotato. L’ansia sale, ma i primi cinque minuti sono vitali e per questo non bisogna mollare, neanche di fronte all’ennesimo problema, questa volta d’entità completamente diversa e molto più grave. Due uomini interrompono il monologo d’esordio sulla bellezza – tema centrale per questo anno – minacciando dall’alto delle impalcature di buttarsi di sotto.

Sono stati attimi in cui ti aiuta il mestiere” ha raccontato Fazio. “La prima cosa che mi è venuta in mente è che potesse essere una farsa. Ho pensato che non sarebbe finita lì. Poi mi sono reso conto che avevo una priorità, che chiunque fossero non dovevano farsi del male; e quindi ho dovuto immediatamente cambiare atteggiamento, piuttosto che chiedermi cosa stesse succedendo. Quindi mi è arrivata questa lettera, l’ho scorsa e ne ho fatto un rapido sommario in diretta, cercando di capire con lo sguardo se intanto fossero rientrati, se fossero stati messi in salvo. E’ stato complicato.”

La scena colpisce tutti, in sala e da casa. Perchè la contestazione dei due lavoratori porta dentro al cuore di Sanremo il dramma che consuma la società, la crisi che sta mettendo in ginocchio le fabbriche e i lavoratori, e per questo appare credibile. Ma il dubbio si insinua comunque, anche alla luce della presenza fisica di Grillo in platea, lasciando ancora profonde perplessità sull’accaduto.

Qualcosa non mi tornava e continua a non tornarmi anche adesso. Ci sono indagini in corso, sono state pubblicate le storie personali di queste due persone. Diciamo che mi è stato fatto uno sgambetto, ma siamo andati lo stesso in gol alla fine. Quindi la cosa non è riuscita. Credo che l’inquietudine che ho avvertito e che ha avvertito anche il pubblico da casa, abbia bisogno ancora di essere capita fino in fondo.”

Nonostante le zone ancora in ombra, il presentatore sembra però sicuro della strumentalizzazione e lascia intuire la convinzione che dietro a quelle richieste si celasse in realtà un’intento diverso, quello di colpire la sua direzione, il lavoro della sua squadra. Ma quale gioco di potere si nasconderebbe dietro la vicenda? Lo lascia intuire la Littizzetto svelando un particolare determinante sui due personaggi. “So che oggi pomeriggio erano dalla d’Urso, in trasmissione, ma io non l’ho visto perchè ero in viaggio e quindi cercheremo di capire cosa succede.”

La responsabilità delle difficoltà di questo Sanremo 2014 non possono però esaurirsi nella gestione della crisi che ha colpito la prima serata. Secondo Fabio Fazio, gli errori che hanno determinato un calo negli ascolti sarebbero da imputare al desiderio personale di replicare modi e motivi dell’edizione precedente, nella convinzione di bissarne il successo. Questo approccio ripetitivo ha causato l’abbandono di idee fresche e la vittoria della monotonia ai danni dell’originalità. Inoltre l’impegno richiesto per il programma madre “Che tempo che fa” non avrebbe permesso una concentrazione adeguata, dalla quale sono derivate disattenzioni e mancanza di cura nei dettagli.

Nel complesso però, lo stile e la qualità non sono mancati, soprattutto nella scelta degli ospiti stranieri. “Questo è il motivo per il quale non ho voluto Justin Bieber. Perchè nella direzione artistica di Sanremo ci sono anche io e a me Bieber non piace.” E agli attacchi ricevuti in questi lunghi cinque giorni, Fazio risponde a tono, abbandonando – si direbbe finalmente – l’immagine da buono che troppo spesso lo ha condizionato. All’idea di un sistema televisivo basato sul gossip estremo e sulla rabbia, si è tentato di regalare al pubblico un’alternativa fondata sul concetto di bellezza culturale e personificata da artisti talentuosi, dediti al mestiere non per fame di successo ma per vocazione. Un concetto che si scontra e polemizza apertamente con chi viaggia sull’altra strada, come a voler sottolineare i motivi ideali che dividono i due avversari nel gioco di potere già evocato. Una guerra ormai alla luce del sole, che si proietta nel futuro delle prossime edizioni, per le quali i due presentatori hanno intenzione di combattere. “Nonostante tutto, rifarei il Festival per i prossimi quindici anni.”

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