Nasce Telegram, la nuova applicazione di instant messaging

Un aeroplanino di carta che sfreccia beffardo nel cielo: un’anteprima di quel che è stato e che probabilmente sarà. Non potevano scegliere logo più azzeccato i fratelli Durov per la loro nuova applicazione di instant messaging, Telegram, che subito dopo la notizia dell’acquisto di WhatsApp da parte di Zuckerberg e il conseguente black out della startup da 19 miliardi di dollari per ben quattro ore, ha accesso i motori e iniziato il decollo prendendo a bordo quasi cinque milioni di utenti.

Un vero e proprio colpo per il giovane miliardario fondatore di Facebook che dovrà ora battersi contro questa nuova app su un terreno ostico e a lui poco congegnale: quello della privacy.
Questo è infatti, fra i tanti, il punto forte di Telegram che mette a disposizione un servizio di secret chat, con cui è possibile scambiare messaggi criptatiend to end” inviando il messaggio dal mittente direttamente al destinatario senza passare per alcun server.
Si può anche impostare un tempo massimo entro il quale la conversazione, dopo essere letta, svanisce definitivamente senza lasciare traccia.

A prova della loro buona fede gli sviluppatori, forti della validità del loro sistema di sicurezza, hanno indetto un concorso e messo in palio 200.000 dollari in bitcoin per il vincitore che avrebbe scoperto il codice in grado di decifrare un messaggio criptato. E indovinate un po’? “No winners”.

Inoltre, Telegram a differenza di WhatsApp, pur riprendendone il format originario, si presenta come un’applicazione del tutto gratuita a tempo illimitato e senza finalità commerciali. Niente pubblicità e sottoscrizioni, garantiscono i fondatori.

Altra caratteristica che ha fatto innamorare milioni di utenti è la possibilità di inviare qualunque tipo di file, foto video o audio (massimo di un 1GB) sia a un singolo contatto che a gruppi di 200 persone.
Infine, essendo basato su un sistema cloud, il sistema permette di conversare attraverso qualsiasi dispositivo, anche stando comodamente seduti di fronte al pc di casa.

Insomma un’applicazione che, nata dopo lo scoppio del Datagate, comincia davvero ad impensierire tutti i divoratori di informazioni e dati sensibili, Facebook in primis, guadagnando sempre più credibilità in termini di sicurezza e trasparenza. Valori non negoziabili, nemmeno per 19 miliardi di euro.

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