Crisi Ucraina, forze armate russe si avvicinano al confine

Il Ministero della Difesa russo ha confermato che sono in atto esercitazioni militari in varie regioni al confine ucraino al fine di verificare la prontezza delle truppe al combattimento.
Le divisioni di forze armate intensificano il loro addestramento nelle regioni di Rostov, Tambov, Belgorod e Krusk e le esercitazioni dureranno fino a fine mese. Queste le notizie divulgate dal ministro russo che non ha, però, specificato quanti sono i soldati coinvolti nell’operazione.

Nella nota del ministero si legge, inoltre, che l’obiettivo di queste esercitazioni è quello di verificare la preparazione delle truppe su terreni sconosciuti. Intanto, in rete circolano diverse foto di mezzi blindati in marcia, senza che ne sia, però, specificata la collocazione.
Dal canto suo, il governo di Kiev, sta cercando di correre ai ripari, ed la Rada ha approvato la creazione di una nuova Guardia Nazionale formata da 60.000 soldati volontari che avranno il compito di garantire la sicurezza dello Stato, difendere i confini ed eliminare i gruppi terroristi.

Una mossa che s’innesta nel processo d’indipendenza della Crimea che, dopo che il suo Parlamento ha approvato la dichiarazione d’indipendenza, vedrà i suoi cittadini al voto, la prossima domenica, al fine di approvare ufficialmente la richiesta di annessione alla Russia.
Il Presidente ucraino Turchinov sostiene che la forze armate russe sono pronte ad un’invasione armata in qualunque momento e confida negli sforzi della comunità internazionale per scongiurare il rischio di un conflitto.

La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che se la Russia non deciderà di tornare sui suoi passi sarà una vera e propria “catastrofe” ed il Ministro degli Esteri Tedesco Frank Walter Steinmeier, ha annunciato che nel fine settimana gli stati europei predisporranno una lista di russi che saranno sottoposti a restrizioni nei viaggi ed a congelamento dei beni, nell’ambito delle sanzioni già decise dall’Unione.

Sul fronte diplomatico la Russia, nonostante continui a portare avanti la sua politica “belligerante”, si è espressa favorevolmente nei confronti di una missione di monitoraggio Ocse in Ucraina, compresa la Crimea.
Atteggiamento che potrebbe rappresentare un grande passo avanti per la risoluzione della crisi ma, in ogni caso, sarà determinante l’esito del voto di domenica in Crimea.

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