Crisi delle patatine in Giappone

In Giappone stanno finendo le patatine. È questa la notizia che sta spopolando in questi giorni sul web e tra i social. La Calbee, nota azienda nipponica di patatine nonché la più importante del paese, ha infatti annunciato l’interruzione di ben 15 tipi di varietà dei suoi snack in busta, tanto cari ai Giapponesi.

La causa è il mal tempo che la scorsa estate si è abbattuto sull’Hokkaido con ben 4 tifoni, distruggendo gran parte delle piantagioni e registrando così il peggior raccolto degli ultimi 34 anni. Un problema che ha portato, tra le altre conseguenze, quello della mancanza di risorse prime e, nello specifico di patate da convogliare nell’industria delle croccanti sfoglie salate. Il tutto si è tradotto nell’annuncio da parte della Calbee che, per sopperire al problema, ha preferito mettere un punto, interrompendo la produzione di circa 15 varietà diverse di patatine.

Una notizia che tra i Giapponesi è stata vissuta con ansia, tanto da spingere alcuni di loro a farne scorta svuotando i supermercati. Così, mentre tra gli scaffali di patatine, la zona riservata alle Calbee, e non solo, appare sempre più vuota, sul web nascono aste dedicate ai famosi snack, con acquisti che arrivano fino al corrispettivo di 11 euro a busta. Una cifra esorbitante se si pensa che normalmente una busta costerebbe meno di due euro.

Intanto dopo la Calbee, anche la Koyke-ya (altra nota azienda produttrice di patatine), ha preso la stessa decisione. Dei provvedimenti che sembrano inevitabili se si considera che l’Hokkaido è la fonte di quai il 75% della produzione di patatine per l’intero paese, e che hanno già causato un drastico crollo in borsa per le due aziende che si spera riescano a trovare presto una soluzione al problema.

Fonte immagini: Tomoshiro Ohsumi /Bloomber.com

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