Congedo mestruale per le lavoratrici italiane

Ogni donna lo sa, il ciclo mestruale talvolta è molto doloroso e si fa veramente fatica ad andare a lavorare. Secondo una recente ricerca è stato appurato che le donne che soffrono di forti dolori mestruali variano dal 60% al 90%. Nel 30% dei casi, la donna è costretta a stare a letto per ore o giorni.

A volte i soli antidolorifici non bastano per poter attenuare il dolore. I dolori mestruali provocano un tasso di assenza tra il 55 e il 15%, dato che ha spinto a prendere in considerazione la questione, rendendola oggetto di una proposta di legge.

Se ciò dovesse tramutarsi in legge, ecco a chi spetta il congedo mestruale

Innanzitutto, per poter godere del congedo mestruale, la donna dovrà esibire al datore di lavoro un certificato da parte di un medico specialista che andrà rinnovato puntualmente ogni 31 dicembre, mentre entro il 30 gennaio dell’anno successivo il certificato va presentato al datore di lavoro.

Alla donna saranno permessi in un mese tre giorni e non solo, ma potrà godere ugualmente della retribuzione pari al 100%. In altri termini, percepirà uno stipendio pieno. Ma la domanda che molte lavoratrici si pongono è: chi potrà usufruire di tale beneficio?

Naturalmente tutte le donne che soffrono di dismenorrea e che hanno un contratto subordinato o parasubordinato, determinato o indeterminato, a tempo pieno o part-time.

In alcuni paesi, questa pratica è ormai diffusa da molto tempo, mentre in Italia al momento resta una proposta di legge. Attendiamo dunque i risvolti, vi aggiorneremo quanto prima!

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