Morbillo, a giugno i contagi aumentano del 370%

Nel solo mese di giugno sono stati 401 i casi di morbillo registrati in Italia, con un incremento del 370% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, quando le infezioni furono appena 85. Salgono così a 3.500 i contagi registrati da inizio anno, nel 35% dei quali è stata ravvisata almeno una complicanza.

E’ un rapporto choc quello che arriva dall’Istituto superiore di sanità. Il bollettino dell’Iss spiega che l’89% dei soggetti contagiati dal morbillo non aveva ricevuto il vaccino, mentre il 6% era stato vaccinato in modo però non completo (ovvero con una sola dose). Il 41% di coloro i quali hanno contratto la malattia è stato sottoposto a ricovero ospedaliero, mentre il 22% si è rivolto al pronto soccorso per un intervento d’emergenza. Il 56% dei contagi ha riguardato persone di età compresa tra 15 e 39 anni, mentre il 6% (210 casi) ha riguardato bambini di neanche un anno.

E non è tutto, perché sono stati registrati persino 255 casi di operatori sanitari a rischio, cioè di soggetti che lavorano nelle strutture ospedaliere che rischiano più di chiunque altro di trasmettere la malattia ai bambini sotto l’anno di vita e alle persone immunodepresse, cioè a tutti quei soggetti che non hanno neanche la possibilità di vaccinarsi.

Nonostante il 2018 sia alle porte, l’Italia si ritrova a riscoprire di punto in bianco il pericolo e l’incidenza di una malattia che si stava progressivamente debellando. Se nel giro di un anno i contagi sono aumentati del 370%, in fondo, qualcosa dovrà pur essere accaduto.

Cos’è il morbillo

Il morbillo è una malattia altamente infettiva, scatenata da un virus appartenente alla famiglia dei Paramyxovirus, che finisce col filtrare negli organi e nei tessuti. Una volta contratto, il morbillo lascia un “segno” all’interno dell’organismo che rimane impresso per tutta la vita.

Si tratta di una patologia che per quanto la medicina abbia imparato a tenere sotto controllo, può comunque portare a complicazioni serie come otiti, polmoniti, broncopolmoniti, diarrea, laringiti e laringotracheiti; ma anche encefalite ed encefalomielite, infezione del cervello e del midollo spinale, che sono l’anticamera della morte. Non a caso, il 10% dei casi di morbillo si conclude con la morte del soggetto, mentre nel 20-40% dei casi si parla di conseguenze neurologiche irrimediabili.

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