Picchia e uccide la figlia di 3 anni: “Non era brava in matematica”

Ha pestato brutalmente la figlia di appena 3 anni arrivando al punto da ammazzarla di botte. Il motivo? La piccola non riusciva a rispondere correttamente alle domande di matematica che lui le poneva. E’ una storia letteralmente sconcertante quella che arriva dal Mississippi, dove l’assassino, un 25enne di nome Joshua Salovich, è finito in carcere con l’accusa di omicidio. Reato per il quale potrebbe ora rischiare la pena di morte.

I fatti risalgono a qualche giorno fa, quando i servizi di emergenza sono stati allertati per via di una bimba che si sentiva male. Accorsi sul posto, gli operatori del pronto soccorso si sono ritrovati davanti una bimba di 3 anni in fin di vita, con evidenti segni di percosse sparsi su tutto il corpo. Poco dopo la piccola è morta in ospedale.

D’altra parte il modo in cui il padre l’ha picchiata non le poteva lasciare alcuna probabilità di sopravvivenza: Salovich, pugile professionista, avrebbe picchiato la figlia con tutta la sua forza. E lo avrebbe fatto sia a mani nude che con diversi oggetti, come una canna di bambù e una corda. La bimba sarebbe stata colpita più e più volte allo stomaco perché continuava a sbagliare le risposte di matematica, ma è evidente che le violenze andavano avanti da diverso tempo.

Interrogato dagli inquirenti, Salovich ha spiegato: “La picchiavo spesso perché volevo che diventasse una donna dura se voleva sopravvivere”. La mamma in tutto questo non è stata incriminata, perché non si trovava in casa al momento dei fatti. Ma ci sono indagini in corso su di lei per verificare se anche la donna fosse consapevole della violenza che il compagno era solito perpetrare sulla loro figlioletta.

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