Nave di Save The Children perquisita: è di nuovo polemica

Sono in corso delle perquisizioni a bordo della nave Vos Hestia della Ong Save the Children ormeggiata a Catania da parte della Polizia, dello Sco e della Guardia Costiera. La perquisizione rientra nell’indagine sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che ha già portato nell’agosto scorso al sequestro della Iuventa, nave della Ong tedesca Jugend Rettet.

Nel decreto firmato dai pm di Trapani, ci sarebbero stati alcuni contatti tra il personale a bordo della nave di Save the Children e i trafficanti di esseri umani in Libia. Pietro Gallo, l’uomo che lavorava per la ‘Imi security service’, la società che si occupava della sicurezza a bordo della nave di Save the Children, e che con le sue dichiarazioni ha fatto partire l’inchiesta è stato colui che ha fatto il nome del comandante.

La perquisizione sulla nave Vos Hestia non riguarda direttamente Save The Children ma è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone”. “Ribadiamo con forza – dice ancora la Ong – che Save the Children ha sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e confermiamo ancora una volta, che l’Organizzazione non è indagata”.

Due computer portatili e due tablet, i computer della nave, un telefono satellitare e un cellulare, un hard disk esterno, il giornale di bordo della Vos Hestia dall’agosto 2016 ad oggi e il brogliaccio di navigazione dal 1 gennaio 2017 ad oggi. E’ quanto hanno sequestrato gli agenti saliti a bordo della della nave.

Il materiale si trovava sia in plancia di comando sia in alcune cabine della nave ed è stato sequestrato al comandante Paolo Alfonso Russo, al team leader di Save the Children Romain Lasjuilliarias, al vice team leader Javier Garcia Cortes e all’addetta alla logistica Paloma Gonzalez Fernandez, al mediatore culturale Hassan Ali Sayed Salem.

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