Arabia Saudita, 19enne vittima di stupro: per lei 200 frustrate e 6 mesi di galera

Incredibile anche solo a pensarsi, eppure nel mondo esistono ancora situazioni in cui la donna è colpevole di ogni cosa, anche quando in realtà è proprio lei la vittima. Ennesimo caso di vergogna arriva dall’Arabia Saudita, dove una 19enne vittima di uno stupro di gruppo è stata condannata a 200 frustrate e sei mesi di carcere dal tribunale competente.

La sua colpa? Non essere andata in giro con un accompagnatore maschio nel momento in cui è stata stuprata. Il tribunale in sostanza non ha tenuto conto della violenza sessuale di cui è caduta vittima la ragazza: per il giudice, e per il governo saudita che ha difeso la sentenza, il vero nocciolo della questione stava nella violazione della regola che vuole che le donne non possano passeggiare in pubblico se non accompagnate da un cosiddetto “guardiano”.

I fatti si sarebbero consumati nel 2006. Al tempo la ragazza era in auto con un suo amico quando degli uomini fermarono il veicolo e portarono i due in una zona isolata. A quel punto lei fu presa di forza e violentata da sette uomini. Quando la vicenda arrivò in tribunale la 19enne fu comunque condannata a 90 frustrate per aver violato la “legge del guardiano”, mentre gli uomini che la stuprarono se la cavarono con pene minori.

L’avvocato della donna, allora, fece ricorso contro la sentenza, e proprio in questo periodo è arrivato l’esito di quell’appello: anziché ammorbidire la prima sentenza, il tribunale l’ha appesantita sancendo per la donna una condanna a 200 frustrate e a sei mesi di galera, mentre l’avvocato è stato inibito dal continuare ad esercitare la professione mediante la confisca della licenza.

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