Qualche giorno fa Massimo D’Alema, confidandosi con Pietro Grasso, aveva detto che se si sarebbe tornati al voto, Movimento 5 Stelle e Lega avrebbero preso l’80% dei voti. Questa affermazione non è piaciuta a Matteo Renzi, che ha controbattuto: “Non sono d’accordo con D’Alema. Salvini e Di Maio da 85 giorni non stanno facendo altro che tenere in ostaggio il Paese e non hanno combinato niente”.
L’aver fatto saltare tutto sul nome di Savona, e l’aver puntato il dito contro Mattarella, è stato tutto un alibi per evitare di andare al governo: “In quel caso avrebbero dovuto mantenere la marea di promesse, e loro sapevano che quelle promesse erano irrealizzabili. Non credo che vinceranno le prossime elezioni perché gli italiani non vogliono essere carne da esperimento per i loro giochini di palazzo”.
Renzi, ai microfoni di Radio Capital, ha anche preso le difese del presidente della Repubblica: “Trovo immondo e vergognoso quanto si sta dicendo su Mattarella. Sui social girano cose squallide contro di lui e contro la sua famiglia: sta accadendo qualcosa di preoccupante”.
Secondo l’ex segretario Pd, le prossime elezioni rappresentano un’opportunità enorme per costruire un fronte contro “gli sfascisti istituzionali”. A lui non interessa più giocare un ruolo centrale: “Se gioco mediano stavolta va bene lo stesso. Non voglio aprire una discussione su me, sul contenitore o sulle primarie. A me va bene qualsiasi soluzione, anche perché bisogna essere consapevoli che questa è una sfida incredibile: per la prima volta in 40 anni l’italia va a votare dopo 4 mesi”.
Poche ore prima, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico uscente, aveva anticipato Renzi su queste posizioni. Anche secondo Calenda, infatti, c’è bisogno di costruire un fronte repubblicano ed europeista che faccia da argine a Lega e M5S. Proprio per questo Calenda, rivedendo le posizioni che aveva annunciato qualche mese fa, ha garantito che si candiderà alle elezioni.