Massacra e decapita la figlia di 8 mesi con la complicità dell’amante: Paese sotto choc

E’ stata massacrata, uccisa a coltellate e infine decapitata. La povera Anna Klob, una bambina di soli otto mesi, è morta di una morte orribile, tanto più se si considera il fatto che ad ucciderla è stata la madre in combutta con l’amante.

Questa scioccante vicenda proviene da Luninets, Bielorussia. E’ qui che la 25enne Natalia e il 47enne Viktor hanno portato a compimento un piano a dir poco diabolico: dopo una notte di sesso e alcool (e si presume anche di droga), la coppia avrebbe iniziato a massacrare la piccola soltanto perché, dopo ore e ore che era stata lasciata da sola, si era messa a piangere. Ad un certo punto i due le si sono scagliati contro come bestie e con un coltello da cucina hanno iniziato a colpirla. Dopo di che sono fuggiti via, evidentemente consapevoli di aver compiuto un massacro.

Ad accorgersi di tutto è stato il padre della bambina, il 29enne Leonid Klob, che rientrato a casa con gli altri due figli si è ritrovato davanti una scena raccapricciante: la sua Anna era stata decapitata e abbandonata a terra in una pozza di sangue.

Gli agenti sono riusciti a scovare e ad arrestare Viktor e Natalia, per i quali ora si prospetta una pena esemplare. Per l’uomo verrà chiesta la condanna a morte per fucilazione, mentre la donna rischia 25 anni di carcere: il motivo di questa discrepanza è che in Bielorussia la pena di morte è prevista solo per i maschi di età compresa tra i 18 e i 65 anni. La Bielorussia è l’unico paese europeo dove vige ancora la pena capitale: qui i condannati a morte vengono fatti inginocchiare, vengono bendati, e non da ultimo uccisi con un colpo di fucile alla nuca.

Nel Paese questa storia ha suscitato parecchio clamore proprio per l’efferatezza del delitto. Sembra che persino uno degli infermieri che hanno accolto in ospedale la piccola Anna, alla visione del corpo decapitato, si sia sentito male al punto da svenire.

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