Decreto sicurezza, primi effetti: migranti irregolari aumentano a 670mila

Come ampiamente anticipato da diversi osservatori, il chiacchieratissimo decreto Sicurezza e immigrazione, che porta la firma del ministro degli Interni Matteo Salvini, sta cominciando a produrre l’effetto esattamente opposto rispetto a quello sperato. Da una parte va a diminuire sensibilmente le tutele e le garanzie che venivano riservate ai richiedenti asilo, e dall’altra sta già cominciando a creare decine di migliaia di nuovi irregolari.

La decisione di eliminare l’istituto della protezione umanitaria, sostituendolo con sei fattispecie per le quali è ancora possibile ottenere dei permessi speciali, è quella che di fatto sta producendo il risultato più scioccante. Come spiega il ricercatore dell’ISPI, Matteo Villa, “il decreto Sicurezza potrebbe aggiungere al numero dei nuovi irregolari ulteriori 70.000 irregolari, più che raddoppiando i nuovi irregolari presenti in Italia. Se la cosa dovesse proseguire con i ritmi attuali, i rimpatri degli irregolari sarebbero del tutto marginali rispetto al fenomeno in essere: per rimpatriarli tutti sarebbero necessari 90 anni, e solo a patto che nel prossimo secolo non arrivi più alcun irregolare”.

Ma esattamente qual è il nesso che lega l’abolizione della protezione umanitaria all’aumento di migranti irregolari? “I richiedenti asilo che sono ancora in attesa di una valutazione della loro domanda – spiega l’esperto -, non potendo più fare affidamento alla protezione umanitaria, correranno un maggior rischio di vedersi negare un livello di protezione, scivolando di fatto nell’irregolarità”. Inoltre, quelli che la protezione umanitaria l’hanno già ottenuta non saranno più nelle condizioni di poter richiedere un rinnovo, cosicché anche loro, spiega Villa, diventeranno irregolari.

Insomma, il decreto Sicurezza tanto voluto dal ministro Salvini sta iniziando a generare migliaia di nuovi clandestini in giro per l’Italia e, di questo passo, entro il 2020 i migranti irregolari in Italia saranno almeno 670mila. Ad appesantire il tutto v’è poi la diminuzione del numero di rimpatri: bizzarro a dirsi, ma con la Lega agli Interni i rimpatri degli irregolari sono inferiori rispetto a quelli che ci furono lo scorso anno sotto il governo Gentiloni.

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