Dopo la TAV, la legittima difesa e la questione relativa alle autonomie, nel governo c’è un altro terreno di scontro: quello sulle droghe.
In questi giorni il ministro degli Interni Matteo Salvini ha presentato il ddl anti spaccio che punta a rendere molto più severe le pene previste per chi vende la droga e a togliere di mezzo il concetto di “modica quantità” che finora ha salvato dal carcere diverse persone. “Ciò che mi chiedo – ha detto Salvini – è che cosa devi fare in Italia per rimanere in galera dopo aver commesso reati legati alla droga. Il tossico che qualche sera fa ha investito la famiglia a Porto Recanati era coinvolto in un reato per 225kg di droga e sto stronzo se ne stava beatamente a spasso. Non è possibile tollerare tutto questo”.
Salvini ha spiegato che il suo disegno di legge non riguarda i consumatori, per i quali “devono intervenire i genitori, la scuola, gli amici”. “Il mio testo di legge – ha spiegato – prende di mira semmai chi spaccia. Non voglio far altro che ripulire le strade dagli spacciatori. I venditori di morte li voglio veder scomparire dalla faccia della terra”. Sul fatto che il Movimento 5 Stelle potrebbe non essere d’accordo con questa legge, il ministro ha detto: “So che alcuni membri del Movimento 5 Stelle puntano a legalizzare alcune droghe, ma qui parliamo di altro, di togliere dalle strade individui che sono bombe umane”.
In effetti i pentastellati non vedono di buon occhio il ddl anti spaccio. Matteo Mantero, senatore dei 5 Stelle e primo firmatario di un ddl che punta alla legalizzazione della cannabis, ha dichiarato: “Togliere la modica quantità significa perseguire i clienti e salvare gli spacciatori. Anche noi vogliamo combattere le narcomafie, ma per farlo va consentito a chi vuole di piantare alcune piante di Cannabis in casa propria: solo così si tolgono 5 milioni di persone dalle grinfie degli spacciatori. Dobbiamo togliere questo mercato dalle mani della mafia e concentrare le risorse economiche ed umane sullo spaccio internazionale”.