Ritiro Usa dal trattato Open Skies a causa della Russia: le motivazioni

Ritiro Usa dal trattato Open Skies, drastica decisione di Trump a cui non sono andate giù alcune mosse della Russia. Domani l’ufficialità

Donald Trump ha annunciato il ritiro degli Usa dal trattato con Mosca ‘Open Skies’, che consente ad americani e russi di sorvolare i rispettivi territori con strumenti di rilevazione elettronica per garantire che non stiano preparando attacchi militari convenzionali o nucleari. A dare la notizia è il New York Times, il quale ha riportato dichiarazioni di funzionari americani che hanno dichiarato l’irritazione di Donald Trump per un volo russo passato sopra la sua tenuta da golf in New Jersey tre anni fa. L’uscita dal trattato – secondo l’amministrazione USA – è dovuta al fatto che la Russia starebbe violando il patto raccogliendo immagini dagli Stati Uniti durante i voli di ricognizione a costi inferiori. Già da tempo Trump lamentava violazioni da parte dei russi sul trattato Open Skies, soprattutto dopo il divieto da parte di Putin di far sorvolare una città in cui gli americani ritenevano ci fossero installazioni missilistiche. Ad inasprire il tutto c’è stato un altro divieto di effettuare voli su esercitazioni militari russe molto importanti. Secondo quanto riferito in rapporti riservati tra il Pentagono e l’intelligence statunitense, la Russia sta sorvolando il territorio USA anche per mappare possibili bersagli di attacchi informatici da parte degli hacker russi. L’ufficializzazione della decisione di Trump avverrà nella giornata di domani.

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Ritiro Usa dal trattato, la storia dell’accordo Open Skies

Trump e Bolsonaro
Donald Trump (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

La firma del trattato Open Skies tra gli Stati Uniti e i partner europei della Nato avvenne nel 1992, uno degli accordi più importanti avvenuti dopo la Guerra Fredda. L’obiettivo del trattato in principio era quello di ridurre le incompresioni e i malintesi potenzialmente cause di guerra, permettendo ai paesi firmatari di sorvolare con voli di ricognizioni gli altri paesi per avere informazioni sulle rispettive attività militari, il tutto per garantire maggiore trasparenza.

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