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Sport

Il racconto di Gasperini: “Ho avuto il coronavirus: temevo di morire”

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Bruno De Santis

L’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha raccontato di aver avuto il coronavirus: le parole del tecnico che ha rivelato di aver temuto di morire

Le sirene che raccontano di una Bergamo un guerra contro il coronavirus, i dolori e gli occhi che non si chiudono per la paura della morte: c’è tutto nel racconto che Gian Piero Gasperini fa alla Gazzetta dello Sport. L’allenatore dell’Atalanta rivela di aver avuto il Covid-19: niente febbre, nessun sintomo allarmante ma quel pensiero fisso a chi non ce l’ha fatta.

“Nelle due notti successive a Valencia – dichiara Gasperini – ho dormito poco. Non avevo febbre ma avevo le ossa a pezzi”. I classici sintomi di chi ha passato il virus senza gravi conseguenze (“avevo perso il gusto”) e la conferma arrivata soltanto due settimane fa: “I test sierologici hanno confermato: ho avuto il Covid-19”.

Poi c’erano il suono delle sirene che veniva da fuori e che faceva di Bergamo una città in battaglia: “Sembrava di essere ai tempi della guerra”. Una guerra in cui hanno perso la vita migliaia di persone. Proprio per questo i tifosi dell’Atalanta sono tra i sostenitori più convinti della necessità di non riprendere il campionato. Il calcio però ha deciso nel verso opposto: due settimane e si riparte, a porte chiuse e con il dolore nel cuore.

Gasperini però non è d’accordo con chi è contrario a far riprendere le partite: “C’è chi pensa che sia immorale per quanto accaduto e con il rischio che possa ripetersi – spiega l’allenatore dell’Atalanta – ma è il modo per tornare alla normalità”. Una normalità in cui i nerazzurri vogliono portare un briciolo di serenità ad una città martoriata dal coronavirus: “Il dolore di Bergamo consentirà all’Atalanta di aiutare la città, rispettando il dolore di tutti”.

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Si riparte dopo il coronavirus, Gasperini: “Contrario alle 5 sostituzioni”

Si riparte quindi ma per Gasperini il calcio dopo coronavirus parte da una scelta sbagliata: le cinque sostituzioni. L’allenatore dell’Atalanta non condivide questa decisione e ne spiega in motivi: “Sul finire delle partite le squadre si stancano, sbagliano e viene fuori chi si è preparata meglio ed ha più da dare. Con queste 5 sostituzioni si snatura il senso del gioco”. Un senso che per qualcuno non c’è più ma Gasperini su questo è deciso: “Tornare a giocare è un passo verso la normalità”.

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