Boris Johnson apre le porte del Regno Unito agli italiani – Video

Boris Johnson apre il Regno Unito agli italiani. Quarantena obbligatoria ma i nostri connazionali potranno tornare nell’isola. “Siete i benvenuti”

Boris Johnson apre il Regno Unito agli italiani. “Siete i benvenuti“, in un italiano dal classico accento british – sarebbe stato strano il contrario – ma decisamente d’effetto. Il premier britannico ha così voluto accogliere tutti i connazionali rimasti fuori dal Regno Unito per il lockdown da coronavirus.

Il ritorno però, non sarà certo a cuor leggero, “easy” per utilizzare un termine inglese. Obbligatoria infatti la quarantena perché l’obiettivo è sconfiggere il virus e non è possibile abbassare la guardia. Segnali di accoglienza quelli del primo ministro, uno dei contagiati dal Covid-19. “Voglio che torniate” le sue parole, rivolte sia a tutti i lavoratori nel Regno Unito che ai turisti decisi a visitare l’isola.

D’altronde il Regno Unito è uno dei Paesi più colpiti al mondo dal coronavirus, anche per le misure di restrizioni adottate tardivamente dal premier. Secondo per numero di morti al mondo, dietro agli Stati Uniti ma davanti proprio all’Italia.

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Boris Johnson apre agli italiani: il confine austriaco resta invece chiuso

Boris Johnson
Boris Johnson (Getty Inages)

Il Regno Unito quindi ha deciso di aprire agli italiani. D’altronde i connazionali in Inghilterra sono un nuero davvero elevato, decisamente incidente sull’economia del Paese di Sua Maestà la Regina.

Una presa di posizione che ha apprezzato molto il governo e la Farnesina, poche ore dopo la decisione dell’Austria. Il Brennero infatti resterà ancora chiuso, interdetto agli italiani, con la polizia frontaliera che impedirà il trapasso del confine. Almeno fino al 15 giugno, perché i nostri vicini temono ancora per la situazione epidemiologica italiana.

L’Italia non è considerato un Paese sicuro al momento, e si dovranno quindi rinviare eventuali viaggi programmati a Vienna, Salisburgo e Innsbruck. Una situazione definita inaccettabile dal ministero degli Esteri, con Di Maio al lavoro per ridurre le distanze e la tensione tra Roma e Vienna.

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