Coronavirus, l’allerta dell’ISS: “Focolai diffusi in tutta Italia, non è finita”

Nel monitoraggio dell’ISS i dati sull’emergenza coronavirus: l’Istituto Superiore della Sanità evidenzia nuovi focolai in tutta Italia

Focolai attivi in quasi tutta Italia. L’ultimo monitoraggio dell’ISS sull’epidemia di coronavirus mette in guarda dal considerare il contagio ormai agli sgoccioli. I dati raccolti nella settimana che va dal 25 al 31 maggio mostra numeri incoraggianti per quel che riguarda l’ormai famoso RT, l’indice di trasmettibilità, ma gli esperti invitano a non abbassare la guardia.

Come si legge nel documento sono presenti “in quasi tutta la Penisola” dei “focolai di trasmissione attivi“. Un riscontro però che lo stesso Istituto Superiore della Sanità attribuisce “in gran parte” alla “intensa attività di screening e indagine dei casi” che c’è statA negli ultimi giorni. Questo però non basta per definire chiusa l’emergenza, anzi nel documento nel quale è diffuso il monitoraggio si evidenzia “come l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa”.

Guardia elevata quindi nonostante l’indice RT si sia confermato su valori medi inferiore alla soglia di 1 in tutte le Regioni Italiane.

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Coronavirus, focolai in tutta Italia: il caso della Lombardia

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Medico visita un paziente (Getty Images)

Visti i dati del monitoraggio sull’epidemia di coronavirus e i focolai che l’ISS ha riscontrato un po’ in tutta Italia, si invita comunque a “mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione” continuando con le azioni messe fin qui in atto: dalla ricerca dei contagi all’accertamento diagnostico, passando per l’isolamento e la quarantena dei positivi e dei loro contatti più stretti.

Il monitoraggio arriva il giorno dopo un nuovo incremento dei numeri in assoluto relativi ai positivi. Ieri si sono registrati oltre 500 nuovi contagiati, 402 dei quali soltanto in Lombardia. Un incremento dovuto anche al grande numero di tamponi effettuati, superiore alle 19mila unità. Guardia comunque alta considerato che i dati su riaperture di frontiere e viaggi tra regioni arriveranno soltanto tra qualche settimana.

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