Oggi ricorrono i 40 anni della strage di Ustica, una delle vicende di cronaca nera più misteriose e turbolente della storia del nostro Paese. Spunta una nuova pista.
Era il 27 giugno e poco dopo le ore 20:00 un aereo della compagnia Itavia veniva abbattuto in circostanze misteriose, e non ancora chiarite, nel cielo sopra l’isola di Ustica. Quel nome diventerà tristemente noto, legato per sempre a una delle tragedie più note della cronaca nera italiana. A 40 anni dal terribile avvenimento ancora non si ha un colpevole, anzi spuntano nuove misteriose piste.
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Un telegramma, partito poche ore prima dell’accaduto, riallaccerebbe la strage di Ustica a una frangia filolibica del terrorismo palestinese. Il documento è a firma di un colonnello italiano e parlerebbe di un pericolo imminente per l’Italia, in particolar modo l’incombenza di un attentato contro il nostro Paese da parte del Fronte popolare di liberazione della Palestina di George Habbash.
L’ipotesi della bomba esplosa a bordo, che in un primo momento sembrava la pista più percorribile, è stata abbandonata a favore di un intervento terroristico estero. Tra le tante ipotesi, anche quella legata ad un errore commesso durante un’esercitazione militare.
Delle ottantuno persone che hanno perso la vita (tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio), sono stati rinvenuti solamente 37 corpi.
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