NBA, si ricomincia stanotte nella “bolla” di Disney World

La stagione 2019-2020 di NBA ricomincia stanotte dopo 4 mesi di interruzione, con New Orleans Pelicans contro Utah Jazz.

La pandemia da coronavirus ha causato nei mesi scorsi una lunga interruzione degli sport più noti e seguiti in gran parte dei paesi occidentali. È toccato anche al campionato di basket più famoso al mondo, interrotto l’11 marzo scorso. Proprio un giocatore della NBA, Rudy Gobert degli Utah Jazz, era risultato il primo atleta professionista positivo alla Covid-19 negli Stati Uniti.

Per limitare il più possibile i rischi di nuovi contagi gli organizzatori del campionato hanno escogitato una formula molto suggestiva e assolutamente atipica. Tutte le partite ancora da giocare da qui alla fine si disputeranno nell’area dell’imponente resort di Disney World, vicino a Orlando, in Florida. Nel complesso sportivo sono infatti presenti numerosi palazzetti con campi da pallacanestro regolamentari come l’HP Field House e il Visa Athletic Center.

L’accesso al pubblico sarà rigorosamente vietato per ragioni di sicurezza sanitaria. Il protocollo concordato con le autorità prevede tamponi quotidiani per i 356 giocatori che parteciperanno a questa fase del campionato. E a nessuno di loro sarà permesso lasciare la “bolla” di Disney World senza incorrere in una multa e dover rispettare un successivo periodo di quarantena da 4 a 14 giorni.

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Il basket NBA dopo il coronavirus

basket NBA porte chiuse
(Getty Images)

I giornalisti sportivi hanno definito “titanica” l’impresa compiuta dalla Lega e dall’associazione dei giocatori di basket NBA. Mettere tutti d’accordo e trovare un protocollo di sicurezza condiviso era ritenuto da molti un obiettivo difficilissimo da perseguire, oltre che eccezionalmente oneroso. Costerà circa 1,5 milioni di euro al giorno mantenere la “bolla”. E la prospettiva appariva ancora più complicata per il fatto che la Florida è uno degli stati americani più colpiti dalla diffusione del coronavirus (oltre 6 mila e 300 i morti confermati).

Ma alla fine la NBA ricomincerà, per il bene dello sport e per scongiurare la prospettiva di perdite economiche incalcolabili. A Disney World avranno accesso alla “bolla” un massimo di 35 persone per ogni squadra e non più di 10 giornalisti. I giocatori e i loro familiari, salvo deroghe straordinarie da richiedere e valutare caso per caso, non avranno contatti fino al secondo turno dei playoff. La fine del campionato è prevista entro metà ottobre.

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