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Morto Pasquale Casillo: fu presidente del Foggia di Zeman

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Migliore Giorgio

Foggia in lutto. È morto l’ex presidente del club calcistico locale, Pasquale Casillo, all’età di 71 anni. Era stato soprannominato “il Re del grano”.

La città di Foggia ha sognato anche grazie a lui. Se ne va il presidente del club calcistico della città pugliese all’età di 71 anni, spentosi nella scorsa notte all’ospedale di Lucera. Sembra che da tempo stesse combattendo per un tumore. Pasquale Casillo fu colui che portò Zeman sulla panchina dei pugliesi: Zemanlandia a Foggia si è potuta ammirare anche grazie a lui, quando a cavallo tra gli anni 80 e 90 la squadra arrivò sino in Serie A. Riportò poi il boemo, qualche stagione fa, alla guida della sua squadra anche in Lega Pro. Oltre che del Foggia il “Re del Grano” (questo il suo soprannome) fu proprietario anche di Salernitana, Bologna e e più recentemente è stato il presidente dell’Avellino tra il 2002 e il 2004.

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Morto Pasquale Casillo: fu grande industriale

Pasquale Casillo (Twitter)

Il soprannome “Re del Grano” gli fu dato perché fu uno dei più importanti produttori di grano del Sud. La sua storia imprenditoriale lo vide anche come presidente degli industriali di Foggia, carica che ricoprì all’inizio degli anni novanta. Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta fu artefice del “Foggia dei miracoli”, portando anche grazie a Zeman una squadra provinciale sino in Serie A. Un miracolo tentano nuovamente nel 2010, quando tornò presidente del club pugliese riportando il boemo in panchina. Missione, stavolta, non riuscita: il primo anno il Foggia non si qualificò nemmeno ai playoff di categoria. Casillo decise di lasciare la carica di presidente nel 2012, consegnando al sindaco della città il compito di trovare un nuovo acquirente della società.

Pasquale Casillo: le inchieste

Il 19 settembre del 1993 Casillo era stato inquisito per concorso esterno in associazione mafiosa, accusa poi caduta nel 2013 per passato in giudicato. Le sue aziende che furono costrette a chiudere non aprirono mai più, lasciando senza lavoro centinaia di dipendenti.

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