Caso Vannini, Ciontoli in lacrime durante il processo

Oggi si è concluso il processo di appello bis a carico dell’imputato Ciontoli, accusato dell’omicidio del giovane Vannini. A breve verrà emanata la sentenza finale.

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Marco Vannini (foto Facebook)

Nell’aula di tribunale Antonio Ciontoli, accusato di omicidio nel caso Vannini, è scoppiato in lacrime durante il processo d’appello bis. L’imputato, in preda alle emozioni, ha confessato di essere il responsabile di questa terribile tragedia e di sentire il peso della morte del giovane. “Era un ragazzo bello come il sole e buono come il pane” così Ciontoli ricorda Marco Vannini.

Nel processo sono imputati anche gli altri familiari, la moglie e i due figli, accusati allo stesso modo di essere complici del reato. Antonio Ciontoli nelle sue dichiarazioni ha voluto mettere agli atti di essere l’unico e solo responsabile di quella terribile e indimenticabile sera. “Sono l’unico colpevole, la mia famiglia non deve essere condannata per una colpa che è solo mia” sentenzia Ciontoli. L’uomo aggiunge che vivrà per sempre con questo rimpianto al quale non si può porre rimedio. Un errore che ha cambiato drasticamente la vita di tutti quelli che volevano bene a Marco Vannini e che dovranno andare avanti sopportando un dolore e un’assenza incolmabile.

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“Tutti sapevano la verità”, la famiglia Ciontoli rischia 14 anni

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Processo caso Vannini (Fonte screen-shot)

La famiglia Ciontoli rischia una condanna di 14 anni di carcere per l’omicidio del giovane Vannini. La Procura ha chiesto la reclusione di 9 anni e 4 mesi per la moglie Maria Pizzillo e i due figli, accusati di concorso in omicidio. Inizialmente la Cassazione aveva dichiarato che si trattava di omicidio colposo. In seguito all’annullamento di tale sentenza, si è giunti all’appello bis in cui si chiede il riconoscimento del reato di omicidio volontario.

Un altro aspetto importante del processo è stato portato alla luce dagli avvocati della difesa. Questi sostengono, in risposta a quanto dichiarato dagli avvocati degli imputati, che tutta la famiglia Ciontoli era pienamente consapevole della gravità della situazione. La difesa incalza denunciando il tentativo di nascondere l’arma del delitto.

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