Omicidio fidanzati di Lecce, ancora una confessione scioccante del killer

L’omicidio dei due fidanzati di Lecce torna a tenere banco nelle vicende di cronaca nera: altra confessione scioccante del killer.

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Daniele De Santis ed Eleonora Manta, i due ragazzi uccisi nell’omicidio di Lecce (Fonte Facebook)

L’omicidio dei due fidanzati di Lecce, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, continua a tenere banco nelle vicende di cronaca nera. Negli scorsi giorni si sono succeduti vari interrogatori ove il killer, Antonio De Marco, ha palesato tutta la sua insanità mentale. Il gip ha definito il delitto di una spietata efferatezza, malvagità e crudeltà. Qualcosa fuori dal normale. Che doveva prevedere anche delle diverse torture inflitte ai due poveri ragazzi. Tutti fattori che non sembrerebbero non poter concedere gli arresti domiciliari, nemmeno con il famoso braccialetto elettronico.

Un vero e proprio massacro, andato in scena senza grossi perché. Motivo in più per aumentare la rabbia e il dolore di questo atroce omicidio consumatosi in quel di Lecce. Nelle ultime ore De Marco, che frequentava il corso di laurea di infermieristica, è stato sentito a più riprese. Interrogatori ove sono apparsi altri aspetti sconcertanti.

Il killer dopo l’omicidio confessa: “Ho dormito tranquillamente fino al mattino”

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Antonio De Marco, il killer dell’omicidio di Lecce (Fonte Facebbok)

Una freddezza inaudita, una malvagità atroce. De Marco, il killer dei due poveri ragazzi, tra l’assassinio e l’arresto avrebbe consumato anche un rapporto sessuale con una escort, il pomeriggio del 27 settembre, nell’appartamento di quest’ultima. Subito dopo il sospetto che alcuni lo seguissero. Per questo è avvenuto anche l’arresto, il killer sospettava di essere seguito. Il 28 settembre, poi, i carabinieri di Lecce lo hanno prelevato dall’ospedale Vito Fazzi della stessa città pugliese.

Durante la confessione il killer ha confessato vari aspetti dello stesso omicidio, uno dei quali davvero sconcertante: “Li ho ammazzati io, poi sono tornato tranquillamente a a casa e ho dormito fino al mattino seguente” . L’attività del sonno e del dormire beato, come se niente fosse successo. Durante l’omicidio, poi, Daniele sembra che avesse sfilato il passamontagna a quest’ultimo, in un attimo di concitazione. I due avrebbero riconosciuto il loro assassino che, sfortunatamente, ha messo comunque in atto una vera e propria tragedia, togliendo la vita a questi due poveri ragazzi.

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