Duplice omicidio di Lecce, i movimenti del killer dopo la carneficina

I Carabinieri hanno ricostruito i movimenti del killer di Lecce, Antonio De Marco, nei giorni successivi al duplice omicidio.

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Duplice omicidio di Lecce, i movimenti del killer (Twitter)

Continua il lavoro degli inquirenti per ricostruire quello che è successo a Lecce lo scorso 21 settembre, quando Antonio De Marco ha ucciso Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta. Al momento i Carabinieri e la Procura hanno ricostruito i movimenti del killer dal 26 settembre al momento dell’arresto.

Lo studente di Infermieristica, secondo i Carabinieri, ha fatto tappa in un negozio di fumetti. Immediatamente gli agenti hanno contattato per telefono il proprietario del negozio, dicendogli di accettare un eventuale pagamento dal giovane ma di non toccare i soldi. Non appena l’assassino ha lasciato il negozio un agente ha prelevato la banconota come prova.

In seguito il giovane si è recato ad una festa di compleanno: quando gli altri invitati hanno parlato dell’omicidio, secondo alcuni testimoni, De Marco non ha reagito in alcun modo. Infine il ragazzo si è recato da una prostituta, lasciando il suo appartamento al termine del rapporto.

Lecce, manca l’arma del duplice omicidio

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Duplice omicidio di Lecce, manca l’arma del delitto (Twitter)

Gli investigatori hanno ricostruito al meglio la dinamica della carneficina e i movimenti del killer nei giorni successivi. Tuttavia sin dal momento dell’arresto gli sforzi dei Carabinieri sono concentrati sul cercare un elemento fondamentale per chiudere il caso. L’arma del delitto infatti non è ancora stata ritrovata.

Le indagini coordinate dalla Procura hanno coinvolto anche un negozio di attrezzatura da caccia e da sport di combattimento come il soft-air. Gli inquirenti sono alla ricerca di un coltello lungo 29 cm, a giudicare dal fodero lasciato dall’assassino sulla scena del crimine. Questo genere di armi è legalmente acquistabile in Italia da chiunque abbia compiuto 18 anni e non abbia precedenti penali per reati violenti.

Nonostante il titolare del negozio non ricordi di aver venduto un’arma al giovane De Marco, ha comunque messo a disposizione dell’autorità giudiziaria i filmati delle telecamere di sorveglianza. La speranza è quella di trovare il video del momento dell’acquisto nelle registrazioni di sicurezza.

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