Louise Gluck, poetessa statunitense, vince il premio Nobel 2020 per la letteratura. La biografia della scrittrice: dalla malattia a Yale
Louise Gluck si è aggiudicata il premio Nobel per la Letteratura. La poetessa americana nasce a New York, nel 1943, cresciuta a Long Island da una famiglia di immigrati ebrei. Dal 1901, è la sedicesima donna premiata con il Nobel. Molto apprezzata nel circuito, anche se rimane sempre un nome di nicchia, la donna aveva già vinto il premio Pulizer nel 1993, il National Book Awards e il Us Poet laureate nel 2003.
Una vita difficile per la scrittrice, che ha dovuto combattere con l’anoressia da ragazza. La malattia l’ha costretta ad abbandonare gli studi per un lungo periodo, sia alla George W. Hewlett High School e al college Sarah Lawrence e Columbia University. Adesso la donna, proveniente da una famiglia ungherese risiede a Cambridge (Massachussets), e insegna inglese alla Yale University n Connecticut.
Louise Gluck è il nuovo Nobel per la Letteratura: vittoria contro pronostico
Uno stile autobiografico, quello della poetessa. Tra i temi trattati nelle sue opere spesso si incontrano traumi – come quello dell’anoressia -, sofferenze e anche la tematica della natura della morte. In maniera consona con il momento che stiamo vivendo adesso in tutto il mondo, Louis Gluck nelle sue opere ha trattato argomenti come l’isolamento e la solitudine, che considerato l’attuale periodo storico, deve sicuramente aver appassionato i giurati del Nobel.
L’autrice 77enne con Ararat (1990), ha raccontato infatti il trauma della morte del padre, e poi con L’iris selvaggio si è aggiudicata il premio Pulitzer. Una carriera molto lunga e piena di premi per la scrittrice, che vince il Nobel anche contro pronostico. Non era la favorita per l’assegnazione del premio infatti, che vedeva una più quotata Anne Carson favorita. Era nell’aria invece la scelta di un’americana, visto il carattere prettamente europeo del riconoscimento negli ultimi anni.
